Devo ammettere che la scorsa settimana è stata di gran lunga quella in cui ho guardato più sport in televisione da molto tempo a questa parte. C’erano a Trondheim i Mondiali di sci nordico che mi appassionano sempre, c’era il biathlon a Nove Mesto in Cechia, ci sono stati gli Europei indoor di atletica, altro sport che seguo sempre e comunque, e poi in ultima serata c’era l’Arnold Palmer di golf, uno dei tornei più importanti della stagione su uno dei più bei percorsi che ci siano. Sabato poi ci sono state anche le Strade Bianche di ciclismo, forse la corsa più bella, spettacolare e difficile di tutta la stagione (per me dovrebbe essere una delle corse monumento al posto della Sanremo, che avrà anche una storia leggendaria, ma che fino a quando non affrontano la Cipressa è totalmente inguardabile). Mi dicono che c’era anche il 6 nazioni di rugby, ma come ben sapete il rugby è molto, molto in basso nella mia lista di sport preferiti.

Vi ringrazio veramente per la quantità e la qualità dei commenti al mio ultimo post. Avete affrontato argomenti disparati, ma tutti di grande interesse, per cui permettetemi di esprimere anche le mie opinioni in merito.

Capitolo basket, cominciando con la Coppa Italia. Aneddoto, anzi due: mi telefona Franz, chiacchieriamo in lungo e in largo sul famoso giorno della memoria (minuscole volute) del 10 febbraio e sulla strumentalizzazione di parte che si fa in Italia di tutta la vicenda con fattuali fake news, o se volete clamorose distorsioni storiche che sono però diventate purtroppo ormai vulgata accettata da tutti, e alla fine mi dice: “Ma guarderai Trieste contro Trento!” “Certo” “Bene, così poi mi dirai cosa ne pensi”. Poi mi metto d’accordo con mio fratello e mia cognata per andare a mangiare velocemente una pizza a Sežana per poi tornare in tempo per vedere la partita di Trieste, in quanto mio fratello ha scoperto che la si può vedere anche in chiaro su DMax. Bene: fatto tutto, torno a casa, accendo la TV e guardo la partita…per cinque minuti di orologio. Vedo esattamente quello che ha visto Roda (ha scritto tutto lui, non c’è nulla da aggiungere), comincio a imprecare furiosamente e mi dico mai più! Poi per curiosità guardo anche il finale, vedo che perfino Ruzzier, persona seria se ce ne è una in quella squadra (per esempio Candussi, ragazzo che conosco da piccolo e che vi garantisco è nella vita un vero cranio, pensa che con 214 l’unica cosa utile per lui sia tirare da tre punti, per cui per me come giocatore di basket non lo considero per principio), è andato fuori di testa e il mai più diventa sempre più convinto.

Abbiamo aggiunto questa settimana un altro mistero alla lunga lista di misteri irrisolvibili: dopo i misteri eleusini e quelli del terzo segreto di Fatima d’ora in poi ci sarà anche il mistero inestricabile e inspiegabile dello scambio fra Dallas e Los Angeles che ha coinvolto Luka Dončić e Anthony Davis. Quando ho letto la notizia sul sito della TV slovena (la prima cosa che guardo la mattina appena accendo il computer, essendo la pagina sportiva di RTVSLO di gran lunga il miglior giornale sportivo che copre le mie personali esigenze in fatto di interessi sportivi) ho avuto la classica reazione che hanno avuto tutti: quest’anno il primo aprile è arrivato con due mesi di anticipo. Non può essere. Non può esistere. Non ha alcun senso. Va be’ il cambio di proprietà a Dallas, ma fare un tale suicidio sportivo da tutti i punti di vista, tanto tecnico quanto di immagine e di appeal presso i tifosi, è una cosa assolutamente incomprensibile da capire.

Intanto grazie per gli auguri per il mio ufficiale ingresso nella tre quarti età e grazie anche per l’eccellente serata di Vittorio Veneto nella quale abbiamo fatto anche una specie di terzo tempo (in realtà una specie di prequel a cena) di una mini sconvenscion. Sono anche molto contento per Stefano che sembra stia risolvendo i suoi problemi di salute e che tutti noi non vediamo l’ora che possa recuperare al più presto il suo posto fra gli sconvenscioners più accaniti. A proposito: forse esistono locali sul nostro Carso nei quali vengono cucinate prelibatezze con le erbe spontanee (sono totalmente un laico in materia), ma a occhio non credo che ce ne siano, per la semplice ragione che il nostro Carso (quello che appartiene all’Italia) è sovrappopolato con orde di triestini che ogni domenica lo occupano in lungo e largo, per cui di spontaneo è rimasto ben poco. So però per certo, anche per aver visto documentari in materia, che nella Slovenia interna c’è proprio una vera e propria cultura in merito, per cui, se Stefano è un appassionato, troverà sicuramente il modo di informarsi e poi frequentare quei posti nei quali, sembra, si preparano pietanze con le erbe spontanee che sono uniche al mondo.

Scusate il larghissimo ritardo, ma è stato dovuto a cause esterne alla buona volontà del sottoscritto. Semplicemente il mio computer è morto di vecchiaia dopo una lunga e penosa malattia che l’ha portato prima alla sparizione del suono, poi all’impossibilità di connettermi ad Internet ed infine è regredito fino al punto da ricordare HAL in Odissea 2001, in quanto ha progressivamente dimenticato di parlare in italiano e l’ultima volta che l’ho acceso si è materializzata l’agghiacciante scritta: “No operating system”. Chiaramente era ovvio che avrei dovuto comprarne un altro e eravamo d’accordo con mio fratello, esperto in materia, che saremmo andati a farlo assieme, ma lui è stato a lungo tempo costretto a casa a causa dei fastidiosissimi effetti del post-Covid. Alla fine siamo riusciti a fare le compere giuste e ora sono finalmente collegato di nuovo al mondo informatico.

Un intervento solo per indire anche ufficialmente la sconvenscion n.? (qualcuno ha circa un’idea di quale possa essere? – per me siamo già oltre le 25, tanta roba) del prossimo sabato 23 novembre. Stavolta torniamo nel goriziano in un ristorante, visto che di osmice buone, ma soprattutto spaziose, di questi tempi ce ne sono molto poche, se non che proprio non ce sono. Appuntamento dunque Da Andrea in pieno centro di Doberdob-Doberdò Del Lago, dove siamo già stati, ma quella volta eravamo in un agriturismo ai margini del paese. Stavolta siamo in pieno centro. Il posto si raggiunge uscendo dall’autostrada a Redipuglia (se uscite dal Lisert fate un giro attorno al didietro con la mano sinistra per raggiungere la tasca destra, come dicono gli sloveni) e poi seguendo le istruzioni stradali. La buona notizia è che per arrivarci non ci sono più di 5-6 km, la cattiva è che si tratta di strade secondarie, per cui chi ha un navigatore è molto meglio messo.

Il ristorante ha un suo sito (oltre che uno spazioso parcheggio per gli avventori), ovviamente, con tanto di mappetta, per cui non dovrebbero veramente esserci problemi. Inizio dei lavori all’ora solita, da poco oltre mezzogiorno (per la cronaca io partirò da casa alle 12 e per arrivarci ci metto circa 25 minuti) fino all’oltranza serale per i locali che sono vicini a casa. Ci vediamo.

Salve a tutti. Mi scuso per il prolungato silenzio, dovuto ad un accumularsi di cose. La prima è il fatto che sono stato abbastanza impegnato, soprattutto nei fine settimana, con le mie trasferte promozionali, nelle quali sono stato peraltro trattato in modo regale e ringrazio veramente di cuore tutti quelli che mi avete ospitato. Il problema è che, come scritto nel pezzo precedente, ho dovuto cominciare a fare queste trasferte senza essermi prima rimesso del tutto dal malanno che mi aveva fatto ricoverare, per cui è stato un periodo abbastanza faticoso e appena adesso che ho più pace me ne rendo conto. Avevo tutta l’intenzione di scrivere la settimana scorsa, ma nel frattempo il venerdì prima alla fine della serata di Udine, andando a cena, sono inciampato come un idiota in una di quelle micidiali zampette invisibili che tengono in piedi le transenne divisorie per i lavori in corso (e che sono la causa delle più rovinose cadute nelle volate ciclistiche) finendo diritto disteso sul mento. Per fortuna sono carsolino e non ho problemi di osteoporosi, perché se no ora sarei con tutta una serie di chiodi nelle mandibole. Tecnicamente mi sono solo fortemente contuso la mandibola inferiore con un grosso taglio al mento, ma il fatto è che il giorno dopo sono venuti a galla tutti i dolori per le varie contusioni subite anche al costato e sul polso sinistro, per non parlare del fatto che non sentivo le mandibole e non riuscivo a deglutire se non a grande fatica. Insomma una settimana miserevole dalla quale sono per fortuna ora uscito.