Ieri, scrivendo il mio commentino cestistico, ho finito con una bella frase a effetto che mi ha fatto ritenere di aver detto nel modo migliore tutto quello che avevo da dire. E invece no: ho dimenticato la cosa più importante, e cioè che penso che sarebbe venuto il tempo di una nuova sconvenscion. Avevo sguinzagliato il mio fidato procacciatore di osmice dandogli come data di riferimento sabato 20, ma a questo punto mi sembra che sia una data troppo vicina, per cui propongo a tutti sabato 27. Si accettano volentieri commenti e suggerimenti. Al limite si potrebbe fare anche il sabato dopo, ma poi non più, perché cominciano gli Europei Under 20 a Lignano.

Già che ci sono una postilla a mo’ di commento di gara quattro, ma soprattutto per salutare l’ingresso nella finale italiana di Sassari e Reggio Emilia.

E’ successo un po’ quello che è successo in Slovenia, dove la finalissima si è giocata fra due borghi in Stiria a sudovest di Celje distanti fra di loro una trentina di chilometri, Šentjur e Rogaška Slatina, quest’ultima famosa anche come località termale che produce una mitica acqua al magnesio dotata di micidiali proprietà lassative. Se è un bene o un male che la finalissima di un grande sport venga giocata fra due città tutto sommato di media grandezza saltando a piè pari le metropoli con ciò perdendo drammaticamente in risonanza mediatica, ma guadagnando in termini di interesse locale spostando masse motivate e entusiaste, lascio a voi discutere. Io onestamente non ho un’idea precisa, cioè una l’avrei, ma assolutamente non precisa, per cui mi interesserebbe sapere cosa ne pensate voi.

Complimenti vivissimi al pronosticatore della goleada per Golden State. Non credevo, onestamente: però poi ho visto la partita e ho visto dalle primissime battute che Cleveland aveva completamente perso la ferocia palesata in gara tre. E, come detto, quando si gioca a ritmo di valzer, Golden State è un rullo, cosa puntualmente verificatasi. Vorrei fare anche un’altra puntualizzazione, anche per mettere meglio a fuoco la discussione. Secondo me buon basket e buoni giocatori sono due cose non correlate. Posso assistere a un ottimo basket giocato in una lega infima da giocatori penosi, come posso assistere a una schifezza cosmica prodotta da un gruppo di grandi stelle. Il basket è sport di squadra e dunque prescinde, nel suo svolgersi, dai suoi interpreti, nel senso che cinque mediocri giocatori, messi bene in campo, direbbero i calciatori, che producono un gioco logico e coerente con le loro capacità possono produrre un eccellente basket, come anche cinque grandi giocatori possono produrre una stridente cacofonia. Prendete a esempio la musica: è molto meglio ascoltare una sinfonia suonata da una modesta orchestra di paese che va a tempo che non la stessa sinfonia suonata da virtuosi che suonano ognuno per conto suo. Questo per dire che ovviamente, basta rileggere come l’ho presentato, sono del tutto convinto che Dellavedova sia un giocatore molto mediocre e che non troverebbe grande spazio in A2, ma nel contesto nel quale si è espresso l’altro ieri, nel grande basket prodotto da Cleveland, è stato assolutamente decisivo. Lo stesso dicasi per Mozgov. E in quanto al fatto che è meglio giocare senza Irving e Love così da avere più chiarezza, per favore non andate a dirlo a Blatt né a nessun altro allenatore che conoscete. Tutti vorrebbero avere magari molta meno chiarezza, ma tanti più giocatori. Poi sta a loro metterli assieme. Però intanto vi dicono: prima datemeli che ci penso poi. Fra l’altro il Blatt visto oggi in panchina mi meraviglia che non sia stato colto da una sincope. Per uno che della difesa ha fatto il suo credo vedere i suoi addormentati e molli nella partita che poteva essere decisiva deve essere stata un’esperienza devastante. Fra l’altro, ma lo dico sommessamente, per cui non commentate, per favore, fate conto che non l’abbia detto, ma che Golden State abbia giocato ‘sta grandissima partita proprio non mi è sembrato di vedere. Se le prime tre partite meritano un 9 pieno, questa molto più di un 6 stiracchiato, almeno per me, non la merita.