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Commento di fine Mondiali
- Scritto da Sergio Tavčar
Penso che alla fine, dopo il profluvio dei commenti che avete postato e dei quali vi ringrazio (ho apprezzato molto le sintesi di manuel che è stato sicuramente, a mio avviso, il più obiettivo di tutti e dunque sono stato in disaccordo con i suoi commenti magari su qualche dettaglio, ma mai sull’impianto generale), sia giunto il momento di dire magari anche la mia sui Mondiali appena finiti. Mi scuso per il ritardo, ma ero impegnato anche con la mia rubrica sul Primorski dnevnik e in più proprio in questo periodo ho avuto in una sola settimana ben tre serate di presentazione (Llandre, ti è piaciuto l’aneddoto sul pattinaggio veloce?).
Comincio con una cosa molto semplice e cioè con la traduzione del mio ultimo pezzo di commento apparso oggi (12/9) sul Primorski, nel quale penso di aver fatto una buona sintesi dell’ultima giornata. Spero che il mio amico Jan, responsabile dello sport del giornale, non mi denunci per plagio, ma penso che siamo abbastanza amici perché non lo faccia, tanto più che, oltre a citare la fonte, questa mia traduzione apparirà quando l’articolo sarà già del giornale del giorno prima. Allora:
Gente di casa mia
- Scritto da Sergio Tavčar
Intervengo nuovamente con le mie considerazioni anche perché proprio non riesco a stare zitto dopo aver vissuto una delle giornate più gratificanti dal punto di vista sportivo della mia vita, posso dirlo ad alta voce.
Si comincia alle 10 di mattina. Mi siedo e guardo Italia-Serbia. Comincia la partita e vedo la classica Italia in versione partita nella quale non ha niente da perdere. In questa versione i tiri vengono effettuati con la leggerezza dei classici momenti finali a babbo morto quando i tiri entrano da soli e infatti Spissu segna tre triple, addirittura una con fallo, segna Tonut, segna addirittura Melli, insomma mi dico oggi si vince. Anche perché la Serbia è la classica Serbia versione Pešić, tanti muscoli e tanto poco cervello con confusione dilagante. Mi ricordo di quanto scritto sull’Italia e di come avrebbe dovuto giocare le prime partite e mi diverto a vedere la Serbia che fa lo stesso identico errore.
Come si fa l'Italia?
- Scritto da Sergio Tavčar
Sulle indecifrabili prestazioni dell’Italia finora in questi Mondiali avete già scritto molto voi, ma vorrei dire lo stesso anche la mia, anche per contribuire alla discussione offrendo magari qualche nuovo tema da affrontare.
Prima di tutto una considerazione di carattere generale. Mi sono sempre chiesto se l’abitudine italiana di vedere solo tutto bianco o tutto nero sia una caratteristica, appunto, peculiare del carattere italico oppure se sia una classica attitudine da appassionati tifosi sportivi. Penso sia una combinazione di ambedue le cose che si sommano, per cui i tifosi italiani sono il massimo al mondo che si possa avere in merito all’approccio nei confronti delle proprie nazionali di tutti gli sport. O sono fenomeni paranormali o terribili pippe, vie di mezzo non esistono. La cosa peggiore è che i fenomeni diventano pippe in un batter d’occhio, cosa ovviamente impossibile, ma sembra che nessuno di voi se ne accorga. Penso che uno sguardo meno viscerale e appassionato non possa che fare del bene, per cui vi consiglio di provare a essere un tantino più obiettivi guardando le cose un po’ più da lontano, con occhio un tantino più imparziale. Per me, tifoso della Slovenia e che verso l’Italia non nutro certamente passione viscerale se non un po’ al contrario, per così dire, la cosa è un po’ più facile, per cui penso che possa dire cose un tantino meno di parte, non obnubilate da alcun tipo di tifo.