"Sumeramikoto": bella questa. Mi hanno chiamato in tutti i modi, anche quelli più scurrili ed irriferibili, ma un soprannome giapponese non l'ho mai avuto. Caro Walter l'hai fatta grossa perchè d'ora in poi penso che vorrò farmi sempre chiamare così. Mi piace troppo, somiglia troppo ai famosi "Kagapokokifapokomoto" od al motociclista "Kotsukomintako" (questa la possono decifrare solo i veneti) delle barzellette.
Seriamente, ora. Per puntualizzare in breve e tentare di spiegarmi meglio per l'ennesima volta. C'è tantissima gente al mondo che si appassiona al cricket. Io no. C'è tantissima gente (troppa, secondo me) che si appassiona all'NBA. Io no. Tutto qua. L'NBA non è il basket che io ho conosciuto, è un altro sport che avrà le sue per me misteriose attrattive, ma che a me non interessa. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, qui nessuno fa proselitismi di alcun genere. Per questo, come lo stesso Walter ha detto, in questo sito si raggruppa una serie di persone che ha idee pressoché analoghe e che tenta di ragionare secondo i propri schemi. Nessuno di noi, penso, si è accanito su altri siti per propagandare le nostre idee (come appunto fanno i talibani di ogni religione che pensano di avere una missione e che sentono l'impellente necessità di riportare il resto dell'umanità sulla retta via). Voi avete le vostre idee e ve le tenete, noi le nostre e ce le teniamo ben strette. Detto questo mi sembra puerile dire che comunque anche agli Europei quelli dell'NBA hanno un impatto maggiore. E te credo! Laggiù ci vanno comunque i più forti, per cui anche se disimparano o non imparano più sempre forti rimangono. Carraretto nell'NBA non ci andrà mai, per cui è solo ovvio che un Gallinari od un Bargnani renderanno comunque e sempre di più. Il problema secondo me, come ho detto o su questo sito od in qualche mail privata, è che gli americani sono in decadenza vertiginosa, ma che non se ne avvedono, dapprima per la loro immensa presunzione, ma soprattutto perché comunque, quando radunano i più forti, vincono ancora. E aggiungo, vinceranno sempre, a meno di sviluppi ancora più angosciosi che non si possono per ora prevedere, avendo per me già toccato un possibile fondo. Vinceranno perché hanno doti fisiche inimmaginabili e mai copiabili dal resto del mondo. Per un Lemaitre al secolo loro ne producono una trentina all'anno. La cosa straziante e che per me è un pugno nell'occhio o nello stomaco (scegliete voi) è che con quel potenziale devastante battano la Spagna alle Olimpiadi negli ultimi tre minuti, invece di vincere dai 30 in su come faceva il vero Dream Team, quello sì composto da veri giocatori di basket. (Per continuare a leggere clicca sotto su leggi tutto)
Per usare una metafora: Usain Bolt è tanto forte che vincerebbe anche correndo all'indietro. Ecco, in America corrono tutti all'indietro, ma vincono lo stesso perché sono troppo forti. E nessuno si chiede cosa succederebbe se qualcuno insegnasse loro a correre in avanti. NBA che arrivano a giocare nelle competizioni FIBA: quando giocano come giocano nell'NBA non toccano terra (Bargnani contro la Serbia che si è messo a segnare quando la Serbia, secondo la sua indole, aveva fatto quattro più quattro decidendo che contro quegli avversari non aveva senso sbattersi più di tanto o Belinelli e, purtroppo, Gallinari comunque), ridiventano invece giocatori coi fiocchi quando (i più vecchi, appunto, tipo Parker o Nowitzki) rispolverano i vecchi ricordi di come giocavano da giovani e decidono di rendersi veramente utili per la squadra. Quando Bargnani, che mi si rivaluta sempre più come persona, decide che vuole far vincere la squadra, va sotto a stoppare o prendere rimbalzi e sfruttare le sue doti sia fisiche che di mano morbida, alternando le conclusioni da fuori a mo'di arma tattica, ne fa 36 e vince da solo (contro la Lettonia!!), allora sì che ridiventa forte. Altra prova? I Mondiali l'anno scorso li ha vinti da solo Durant che, guarda caso, è una mosca bianca nel panorama americano, mentre i famosissimi Westbrook e Rose sono apparsi giocatori qualsiasi. Lo stesso LeBron nelle competizioni FIBA non ha mai convinto. O ancora: per esempio il tanto decantato McCalebb che ha battuto la Grecia (macedoni che battono i greci! Festa nazionale per i prossimi 12 mesi e 3 settembre che diventa festività nazionale...) nell'NBA non lo prendono neanche in considerazione, tanto che a scoprirlo in Europa è stato il Partizan. Eccetera. Ma del resto non c'è nulla di più inutile e frustrante che convincere i già convinti non avendo nessun tipo di impatto con chi ha gli occhi foderati di prosciutto e ragiona secondo schemi preconfezionati. Il mio, di convincimento, per quanto secondo la mia indole poi diventato granitico, si è comunque evoluto in tantissimi anni di militanza cestistica (che ora sfiorano i 50 anni, dunque un bel periodo), cominciata idolatrando tutto quel che veniva dall'America ed avendo visto tutti i filmati antidiluviani nei quali giocatori tipo Nate Archibald spiegavano al resto del mondo i segreti del basket. Ed i miei giovani amici mi credano, per favore: quanto predicavano i fenomeni dell'NBA dell'epoca era esattamente quello che andiamo dicendo noi su queste colonne. Non dimenticherò mai, per me che volevo fare il play, il "tip" finale di Tiny (Archibald): "in ogni situazione effettuate sempre il passaggio più semplice possibile. Rischierete meno di sbagliare e dunque ricorrete al passaggio difficile solo quando siete inevitabilmente costretti". Per non parlare delle lezioni di Jerry West sull'arresto e tiro. Come adesso, insomma.
Scrivo proprio mentre si sta giocando la partita serale del sabato (sono ritornato a casa dopo aver commentato la Slovenia ed in TV oggi, non prendendo la TV privata slovena a pagamento che trasmette tutte le partite, non ho nulla da vedere in TV) solo per queste brevi note, provocate dalla vostra valanga di commenti riservandomi di parlare più a lungo a bocce più ferme dopo la prima fase. La quale finora mi sembra abbia più o meno confermato i pronostici, salvo la Macedonia che, onestamente, battesse Croazia e Grecia una dietro l'altra non me lo sarei mai immaginato. L'Italia ha confermato esattamente quanto sospettato: i tre NBA, salvo Bargnani nell'ultima partita, sono andati oltre oceano quando erano ancora a metà del loro apprendimento cestistico, per cui contrariamente a Parker e Nowitzki, non possono tornare indietro non avendo dove tornare. Se però Gallinari e Belinelli rifacessero almeno quanto facevano prima di andare in America, sarebbe per me già più che sufficiente (qualcuno si ricorda Belinelli contro gli USA in Giappone?), ma purtroppo i timori più neri si sono confermati quando uno li vede giocare secondo i stereotipi NBA senza fare un minimo sforzo di adeguamento mentale. Per esempio, perché non prendono nota di quanto faceva oggi Markoishvili contro la Slovenia, cioè arresto e tiro segnando sempre, provando magari a copiarlo vedendo l'effetto che fa piuttosto che buttarsi dentro e fare figure patetiche nella speranza di subire un fallo (come appunto paventato parlando degli arbitri compiacenti delle amichevoli casalinghe). La cosa che però più mi ha scioccato è vedere come i giocatori italiani (tutti) abbiano fondamentali difensivi di posizione e scivolamento talmente scarsi che in 1 contro 1 va via a loro chiunque. Ma nelle giovanili cosa cavolo insegnano? Non ci sono più istruttori che introducono il concetto di aiuto difensivo solo dal livello cadetti in su per insegnare ai ragazzi la responsabilità prima ed ineludibile di tenere il proprio avversario? Probabilmente no, visto quanto vedo.
Facendo una specie di borsino in grande aumento Macedonia (ovviamente), ma anche Georgia – oggi Slovenia-Georgia è stata una splendida partita – e Finlandia (del resto una coppia di guardie come Koponen e Rannikko l'Italia se la sogna, tanto per dire). Delle squadre finora da me personalmente viste conferme in pieno della Germania che produce quanto da lei mi aspettavo, la Francia non l'ho vista, ma mi sembra che Parker abbia preso in mano la situazione perché vuole andare alle Olimpiadi, dunque giocano seriamente, dunque sono pericolosi, la Spagna giochicchia (per ora), mentre per parlare delle squadre in ribasso la Grecia conferma di essere troppo debole con tutte le assenze che accusa, la Croazia sono i soliti "fighetti senza attributi" (pićkice bezmudaši, per i conoscitori) del mio collega di Zagabria con livello totale di IQ per le guardie attorno al 120 (da dividere ovviamente per tre), la Russia sembra essere, con tutto Kirilenko, più simile a quella delle ultime edizioni che non a quella del 2007, ricordando però che sulla partita singola può comunque battere chiunque, come però può perdere anche contro squadre sulla carta più deboli, per cui, una volta arrivata all'eliminazione diretta, non vedo come non possa cannare almeno una volta rovinando tutto. La Slovenia, per finire: inizio angoscioso con i bulgari, ultimo quarto da incubo contro l'Ucraina in una partita stravinta, benissimo oggi contro la Georgia, apparsa molto più forte delle prime due messe assieme con Pachulia, Markoishvili, Sanikidze ed il giovane Shengelia giocatori eccellenti, ma soprattutto con una gran voglia di giocare di squadra e di impegnarsi. Il secondo girone c'è: se son rose fioriranno. Già contro la Russia si parte tutt'altro che battuti.