Questione di dimensioni
- Scritto da Sergio Tavčar
Ebbene, si! Ci siete riusciti! Ho completamente sbarellato e sono uscito dai gangheri. Leggendo quanto avete scritto sulla qualificazione della Slovenia per i Mondiali, battendo il chiodo sullo straniero preso ad hoc per avere un illecito vantaggio rispetto alla concorrenza, la cosa più gentile che vi ho dedicato è stata: “Vedi un po’ ‘sti maledetti str…i che proprio non vogliono saperne di smettere con questa putt….a! E la Spagna, la grande Spagna, che vince l’Europeo facendo giocare un americano del quale avrebbe potuto fare tranquillamente a meno, o la grande Turchia, che nessuno ha neanche nominato, che va fuori dai Mondiali pur facendo giocare Larkin, turco come io sono indonesiano, e facendo restare a casa Micić per non averlo fra i piedi nel match decisivo? Oppure l’Italia che sbava per avere Banchero che di italiano ha solo il cognome? Ma ‘sti str…i hanno almeno un po’ di pudore?” E, ripeto, questo è stato solo il commento più gentile. I luoghi dove vi ho mandato non sono ovviamente riferibili, perché se no mi togliereste il saluto e non verreste più alle sconvenscion.
Speranze giovanili
- Scritto da Sergio Tavčar
È dura, me ne sto sempre più rendendo conto, tenere in piedi un blog che tendenzialmente dovrebbe parlare e discutere di basket proprio in un momento nel quale di basket se ne vede sempre meno. O meglio, si vede sempre più un basket che nella mia concezione è sempre più lontano da come dovrebbe essere, e ciò non solo in senso tecnico, ma soprattutto concettuale. È uno sport nel quale mi ritrovo sempre meno, che sempre meno capisco, e dunque mi sento sempre più a disagio nel doverne parlare, perché, appunto, non ho mai avuto l’ambizione né la presunzione di parlare e pontificare su cose che non conosco, e poi perché dovrei ripetere sempre in continuazione le stesse cose e non c’è nulla di più fastidioso di un disco rotto che ritorna incessantemente sempre sulle stesse note.
Sahara tecnico
- Scritto da Sergio Tavčar
Mi dispiace veramente per essere stato così silenzioso per tanto tempo. Perché lo sia stato non lo saprei dire. Evidentemente lo choc subito per la vergognosa prestazione della Slovenia agli ultimi Europei di basket mi ha talmente schifato che avevo bisogno di metabolizzare, addirittura di dimenticare il più velocemente quanto perpetrato dai miei (finora) beniamini. Se volete girare ancora il coltello nella piaga, fatelo pure, però rendetevi conto che mi fate molto, molto male. Quello che penso in merito l’ho già detto nelle due magnifiche serate che ho trascorso a San Daniele e a Pordenone alla presentazione della ristampa con aggiunta finale del mio libro e in più potete sentirlo per intero nella bellissima intervista (nel senso delle domande che mi sono state fatte e alle quali ho risposto per il meglio che sono riuscito a fare) che mi hanno fatto Andrea e Martina a Pordenone e che potete vedere nel link postato dallo stesso Andriz.
Il giorno di dolore
- Scritto da Sergio Tavčar
Scusate il ritardo, ma dovevo in qualche modo metabolizzare una delle giornate più deludenti da me mai vissute in campo sportivo. Ad aggiungere la beffa al danno, mentre la Slovenia, dopo essere andata avanti di cinque rimontando da meno 23, riusciva a incasinarsi di nuovo perdendo una partita che mai, in nessun tipo di universo, per quante sliding doors possano esserci, avrebbe dovuto mai perdere, in contemporanea la Juve andava sotto contro il Benfica in casa mandando effettivamente a escort tutta la campagna europea di questa stagione. E’ stato troppo, per cui, per instupidirmi, ho guardato tutta la serie più romantica delle puntate di Castle che ho registrate, andando poi a dormire in stato di semi-incoscienza.
E dire che già nel pomeriggio, senza avere il minimo sentore che il peggio doveva appena venire, avevo tirato giù tutta una serie di icone religiose dopo che l’Italia aveva buttato nel cesso una ormai acquisita vittoria contro i pollastri di Francia. E il tutto nella più odiosa sequenza di eventi che poteva succedere.
Fischi nelle orecchie
- Scritto da Sergio Tavčar
Prima di tutto comunicazione di servizio. Il mio MC Andrej Vremec ha constatato che non ci sono per questo fine settimana osmice aperte degne di ospitare un simile consesso di cervelli, per cui ha optato per una nota e molto buona trattoria, che si potrebbe chiamare senz’altro ristorante, ma è pur sempre conosciuta per il suo menù locale senza pretese di raffinatezza snobistica. E dunque ci vediamo sabato 17 alla solita ora al ristorante Sardoč (da non confondere con l’osmica dello stesso nome nella quale, mi sembra, siamo già stati) di Prečnik-Precenico che è il paese successivo, per voi che venite dal Friuli, dopo Malchina, lì dove abbiamo tenuto la nostra primissima sconvenscion.
Sogni e previsioni
- Scritto da Sergio Tavčar
Mi dispiace che ci saranno importanti assenze alla prossima sconvenscion, ma, mi sembra, o così, o niente, e qualcosa è sempre meglio di niente, soprattutto visto che ormai stiamo virando verso l’autunno e metà settembre è l’ultimo scorcio di bella stagione disponibile. Non so ancora dove andremo, ma sarete informati in tempo.
Siamo all’inizio del “vero” Eurobasket e allora ho deciso che dirò anche la mia dopo aver letto quanto avete scritto voi e, onestamente, sono molto poco d’accordo con quanto letto. Ma tant’è, a volte mi sento prigioniero di un universo parallelo nel quale secondo me accadono cose che invece, pare, nella vita reale, almeno come la vedete voi, sono del tutto diverse da come le vedo io. Visto che sono sempre più una “vox clamantis in deserto” mi limiterò a fare, sempre dal mio punto di vista, una serie di previsioni su quanto potrà accadere da qua fino alla fine.
Cambio data: sconvenscion il 17 settembre
- Scritto da Sergio Tavčar
Attenzione! Attention! Achtung! Pozor! Pažnja!
Dopo un attento esame della situazione, leggi dopo aver parlato nei giorni scorsi con Franz e oggi con Walter, siamo giunti all’unanime conclusione che una sconvenscion il sabato degli ottavi di finale dell’Eurobasket sarebbe molto difficile da organizzare in modo tale da soddisfare tutti i desideri. Per poter aver accesso a un locale con un televisore (che fra l’altro negli orari delle partite dovrebbe essere a nostra esclusiva disposizione) bisognerebbe andare in un posto ideologicamente molto lontano dall’atmosfera casalinga e conviviale alla quale siamo abituati in queste occasioni.
Visto che dai primi responsi il sabato successivo, 17 settembre, sarebbe più o meno equivalente per tutti i possibili presenti, anzi, a quanto pare, per taluni sarebbe ancora meglio, abbiamo deciso all’unanimità con l’avallo decisivo del sottoscritto di posticipare la sconvenscion, in località ancora da stabilire, ma sempre comunque dalle mie parti, proprio a quella data.
Dunque sconvescion non più il 10, ma il 17 di settembre.
Ci vediamo!
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