Velocemente sulle caratteristiche tecniche e caratteriali delle due squadre che più mi stanno a cuore. Cominciando dalla Slovenia e parafrasando quanto ho scritto in una mail privata, detto che Nesterović si è ritirato dalla nazionale, che Beno Udrih quasi pure (quest'anno ha la scusa che si sposa), che di Vujačić e Bečirović sembra che nessuno voglia sentir neanche parlare, che Milič, che pure sembra finalmente dopo vecchio un giocatore vero di basket, ha dato anche lui l'addio alla nazionale, che di Jurak e Maravić si sono perse le tracce, che Brezec nessuno se lo fila, che chi prima chi dopo si sono spaccati Domen Lorbek, Vidmar, Nachbar e buon ultimo Miha Zupan, per il resto la squadra è al gran completo (non so se ve ne siete resi conto, ma ne ho enumerati 12, cioè una squadra intera). Malgrado tutto è però secondo me una squadra forte allenata molto bene col reparto dietro Lakovič-Goran Dragić che non ha nulla da invidiare a nessuno in Europa, per non parlare del duo di (semi)lunghi Smodiš-Erazem Lorbek che sono nel panorama attuale professori di Harvard per i pari ruolo europei. Il problema è la leggerezza sotto canestro che costringerà a sputare sempre sangue in difesa ed a correre come pazzi per cui c'è il fondato rischio che la squadra arrivi cotta ai quarti dove, come spiegato l'altra volta, incontrerà un'avversaria fortissima, per cui è molto probabile che la sua corsa finisca lì.
Italia: già detto del precampionato secondo me totalmente incomprensibile e dal mio punto di vista sbagliato completamente come calendario e come scelta degli avversari (per esempio mi pare che non abbia giocato neanche una partita contro una squadra di fisico che picchia veramente – la Bosnia? scherziamo? - e dire che ora nel match chiave le tocca la Germania per non parlare dei francesi) leggendo il roster sembra che la compagine sia completa con guardie, ali, centri e tre valori aggiunti nelle stelle dell'NBA. Il problema è: fra le guardie chi è il play vero di fosforo, organizzazione e freddezza nei momenti chiave? Maestranzi, forse. Un po' poco, mi sembra. Per dire: nella mia totale pazzia avrei messo subito in squadra il piccolo De Nicolao per cominciare a fargli fare esperienza (a proposito, sempre ragionando alla jugoslava, e Melli e Gentile, quando cominceranno loro a fare esperienza?). Centri. Sarebbero quelli che lottano e combattono, e con Cusin e Crosariol (ma poi c'è?) saremmo a posto se solo sapessero cosa fare sotto il canestro avversario. Chi sa cosa fare è Bargnani che è però un'ala piccola nel corpo di un centro e che sotto canestro ci va solo con la pistola puntata alla schiena. Ali: c'è Gallinari che però in precampionato non mi ha entusiasmato per niente. Da lui vorrei che fosse il collante fra reparti, che facesse insomma il lavoro sporco di collegamento portando magari anche avanti la palla, sbattendosi in difesa ed andando su tutti i rimbalzi lasciando la ribalta di marcatore a qualcun altro, non vedendosi cioè come il terminale principale e salvatore della patria in difficoltà. Insomma la statua equestre di Pianigiani sarà sicuramente giustificata, perchè mettere insieme una squadra formata da mezzi giocatori (nel senso di ruolo: sono tutti degli uno e mezzo, due e mezzo, tre e tre quarti, quattro virgola tangente di x...) è un compito che fa veramente tremare le vene dei polsi. Con l'aggravante che tutti, ma proprio tutti, danno la pessima impressione di considerarsi infinitamente più forti di quanto in realtà non lo siano. Forse bisognerebbe sempre ricordare che l'Italia gioca gli Europei da ripescata. Una ragione ci sarà. (Per continuare a leggere clicca sotto su "leggi tutto")
Le altre cominciando dall'unica favorita, la Spagna: con tutto l'enorme rispetto per Sergio Scariolo (vero, non di cortesia, sapete benissimo che se ho una caratteristica è quella di dire sempre le cose che penso) penso che nel panorama attuale europeo con la squadra che si ritrova fra le mani (loro sì che sono al gran completo!) sarei capace anch'io in panchina di vincere il titolo. Per una ragione semplicissima: dal punto di vista dello spogliatoio comandano sempre i califfi campioni mondiali di tutto, Gasol, Navarro, Calderon, Reyes, amici per la pelle dalla nascita, e dunque da questo punto di vista sarei in una botte di ferro. Tecnicamente darei la palla a Calderon e Gasol dicendo: „fate voi che io vi guardo" (che è poi quel che fecero nella finale olimpica, quando Calderon guidò in realtà la squadra dalla panchina dopo che il gruppo storico sicuramente eseguì un golpe ai danni di sciagura Aito che nella prima fase aveva combinato solo disastri). E poi aspetterei fiducioso: classe, esperienza, coesione, sicurezza nei propri mezzi (ecco, questo potrebbe essere l'unico problema cone in casa loro quattro anni fa), statura, velocità, tiro, intimidazione sotto canestro con Ibaka che mi piace tantissimo perchè si limita a fare quello che sa fare e per cui è stato chiamato, non manca loro proprio niente. Se perdono sarà loro colpa esclusiva.
Lituania: gioca in casa senza il Lavrinovič teoricamente più debole, notizia dell'ultim'ora. Non dovrebbe cambiare molto, in quanto gli altri, salvo Šiškauskas (attaccato da tutte le parti quale traditore della patria per la sua rinuncia), ci sono tutti, compresi Jasikievičius che però se è quello che ho visto a Lubiana mi ricorda sempre più il mio geniale play pazzo che avevo al Polet, il mitico Paolo Ferluga (chi è di Trieste se lo ricorderà perfettamente). Parla da solo, fa le facce, discute sempre con gli arbitri e fa passaggi sempre più psichedelici, nel senso che vanno in direzione di giocatori virtuali che dovrebbero essere lì, ma invece sono da un'altra parte. Ed in più come Paolo (per gli amici Paulo) è rimasto totalmente senza tiro. L'anno scorso i lituani fecero mirabilie ai Mondiali con una squadra di Vattelapeskas e Šoljilinguas, per cui si sono detti: richiamiamo le stelle e non ci batte più nessuno. Che però l'anno prima agli Europei presero per esempio 30 dalla Slovenia. Per cui deve per forza esserci un problema di chimica (ricordo sempre che in Lituania il basket è „lo" sport di squadra, per cui i giocatori sono stelle tipo Hollywood), circostanza questa in qualche modo corroborata dalla pessima prestazione mercoledì scorso a Stožice, alla fine della quale coach Kemzura era imbufalito, tanto che in conferenza stampa ha detto testualmente: „manca una sola settimana agli Europei, per cui mi sarei atteso che i miei giocatori avessero un ben altro atteggiamento". Dove finiranno? E chi lo sa? Potrebbero anche vincere come imitare la Serbia delle stelle cadenti del 2005.
A proposito di ex-XU, dei quali ho già scritto ampiamente. Le notizie dell'ultim'ora ci dicono che la Croazia ha tagliato, per la disperazione di uno di voi (che non ricordo), ma in modo del tutto logico ed attendibile, Car e Vrkić. Il botto viene dal roster della Serbia col taglio nientemeno che di Uroš Tripković. Non so se sia un infortunio dell'ultimo momento o un chiaro messaggio di Ivković che vuole dire che in squadra non tollera giocatori chiamati in Serbia „šminkeri" (fatevi spiegare da Edoardo cosa vuol dire). Nel senso che di palle lesse ne ha già una che basta ed avanza nella persona di Milenko Tepić. Il tutto sembra voler dire che neanche il buon vecchio Duda ha molta fiducia nelle capacità caratteriali della sua squadra (Veličković appare sempre di più come un'assenza pesante), per cui a questo punto verrebbe quasi da sperare nell'ottica slovena in un quarto contro la Serbia. Sarebbe forse la partita più abbordabile di tutte.
E per finire le altre buone, Francia, Germania e Turchia, avendo già detto dei greci e dei russi che temo fortemente, anche se nel roster della squadra non ho letto il nome di Morgunov. Qualcuno ne sa qualcosa? La Francia può battere nella giornata buona chiunque come pure perdere con quasi tutti. Una squadra acefala di saltatori con palla, dotati di fisici incredibili, ma dal fosforo carente, per non dire inesistente. Se non nelle persone di pochi giocatori, più di Parker (ormai totalmente rovinato dalla lunga militanza nell'NBA) penso a Batum e Gelabale, che però, visti l'anno scorso ai Mondiali, sembrano contare ben poco come carisma in una squadra allenata in modo contrario ad ogni logica cestistica nell'ottica del gioco intelligente per persone intelligenti...
La Germania ha Dirk Nowitzki (ed anche Kaman), ma nell'onda generale della rinascita anche culturale del popolo tedesco (vedi calcio) sembra avere anche tanti giovani svegli, tutt'altro che teutonici da stereotipo ormai ampiamente superato, vogliosi di ben fare ed ai quali il fisico non manca certamente. Per cui non mi meraviglierei se fossero una delle sorprese più liete del campionato lanciando alla ribalta gente mai sentita prima, ma di sicuro avvenire.
La Turchia ha dato quello che doveva dare l'anno scorso. Risfoderare le stesse motivazioni feroci di allora sembra quest'anno totalmente improponibile, per cui penso che la Turchia ritornerà lì dove era fino all'anno scorso, una squadra sicuramente buona, ma non certamente tale da poter ambire a qualcosa di importante, visto anche il „bracket" terribile in cui è capitata, che è quello dell'Italia.
Sorprese al di fuori di queste citate? Forse solo il Montenegro, ma anche qui in termini limitati, o anche Israele che ha il grandissimo sempiterno merito di essere formato da giocatori che, anche se modesti, sanno tutti cos'è il basket e come giocarlo. Resto tappezzeria, penso.