Subito l'annuncio che tutti ardentemente aspettavate (?). Dopo lunga e profonda ricerca con importante giro di consultazioni (non scherzo, il mio referente Andrej Vremec, essendo, come già detto, di origini austriaco-opicinesi, quando si assume un incarico lo fa nel modo più coscienzioso possibile) la sconvenscion di sabato prossimo si terrà nell'osmica Ivan Gabrovec di Prepotto-Praprot. Il paese si raggiunge nel seguente modo: si esce dall'autostrada all'uscita Sistiana. Alla fine dello svincolo di uscita si gira verso sinistra in direzione di Aurisina-Nabrežina, si passa attraverso il paese quasi per intero, alla fine del paese c'è una strada che si dirama a sinistra in direzione Aurisina-stazione e San Pelagio, la si prende, si riattraversa la ferrovia, si attraversa il paese di San Pelagio-Šempolaj e subito dopo (max 1 km, 1 e mezzo) si arriva al famoso paese di Prepotto-Praprot, sede di importanti e molto frequentate osmice. Essendo di questo periodo l'unica osmica aperta quella in cui andremo noi basta seguire la frasca appesa ad ogni incrocio per arrivare diritti alla meta. Del resto Praprot, non essendo certamente New York, non presenta particolari motivi per perdercisi. Se uno non è familiare con il sistema delle frasche basta che chieda al primo che incontra o, meglio ancora, posseggo anche il numero del cellulare del proprietario che per ovvie ragioni di privacy non pubblico qui, ma che sarà dato privatamente a chiunque avesse un problema.
A questo punto, anche perché mi sto godendo le ferie nel modo migliore, cioè non facendo un emerito tubo se non dormendo e prendendo il sole con conseguente ammasso delle cellule cerebrali, demando tutti i possibili commenti sugli ultimi eventi sportivi e in particolar modo cestistici al nostro incontro de visu.
Solo un paio di tracce: non voglio parlare dell'NBA, perché c'è ancora troppo dolore per il crudele esito di gara sei. Il fatidico giorno quando mi sono alzato e ho aperto il sito sportivo della TV slovena (il miglior sito sportivo a 360 gradi che esista al mondo) leggendo il resoconto della partita della notte devo confessare di essere stato molto contento di vivere da solo, perché il florilegio di improperi, chiamiamoli così, anche se i termini da usare sarebbero molto, ma molto più pesanti, che mi sono usciti dalla bocca per i successivi 20 minuti mi avrebbero portato diritto in galera per tutta una serie di gravissimi delitti verbali. Ho maledetto il fatto che non esista più giustizia sportiva, ma soprattutto il fatto che, sull'onda del fortunosissimo successo di Miami a questo punto aumenteranno in modo esponenziale gli adoratori del reverendo James con conseguenze per me esiziali per tutto il movimento cestistico mondiale. Per cui, se non volete che cominci a tirare colpi di ascia e mi trasformi in un serial killer, per favore, non parlatemene. Se solo mi volete un po' di bene o, almeno, mi portate un po' di rispetto.
Sulla finale del campionato. Faccio ammenda: la serie non era 50-50, come pensavo io prendendo in considerazione solo i valori tecnici e soprattutto quella che io reputo la dote fondamentale di ogni squadra di ogni sport, di essere appunto una squadra nella quale ognuno sa il suo ruolo che è finalizzato esclusivamente al bene del collettivo. Non ho preso in considerazione il fatto che Siena, per quanto abbia completamente cambiato squadra, era comunque la società che aveva vinto sei scudetti di fila, cosa questa che porta ad un vantaggio enorme su qualsiasi avversario che si trovi davanti, e ciò per ragioni che ancora non so spiegarmi e che comunque mi affascinano in modo straordinario, ragioni che sembrano impalpabili, ma che hanno un peso preponderante e che affondano probabilmente le radici in una specie di psicologia vincente collettiva dovuta alla memoria ed all'eredità dei successi passati che si impossessa di giocatori che magari prima, in altre squadre, non avevano mai avuto la possibilità di essere vincenti. Ripeto, si tratta di un argomento affascinante che sarò felice di discutere con voi dal vivo.
Chiosa: gli incidenti di Varese e di Roma? Sarò anche cinico, ma mi sembrano inevitabili vista la mancanza assoluta di cultura sportiva della stragrande maggioranza del pubblico italiano, soprattutto quello di estrazione calcistica che si avvicina agli altri sport quando sente profumo di possibile successo. Nel senso che il basket si giocherà in un'atmosfera tollerabile quando la posta in palio sarà bassa, ma quando le cose cominceranno a diventare importanti la maleducazione sportiva emergerà comunque. E questo vale per ogni sport con forse, lo spero ardentemente, l'unica eccezione possibile che è quella del rugby che è sport troppo nobile per essere solo capito dalla media feccia di ultras calcistici. Il fatto che 30 energumeni grandi e grossi si spintonino e placchino violentemente per 80 minuti senza fare nessun tipo di intervento vigliacco perché sarebbero uccisi dagli stessi compagni di squadra penso sia assolutamente alieno alla comprensione dell'ultra medio idiota.
Per ora basti. Tutto il resto sabato prossimo all'una con continuazione a oltranza. Come sempre.