Eppur si muove. Nel senso che il deserto (si puo' dire sito dei Tartari?) non e' piu' tanto tale, in quanto qualcuno si sta facendo vivo. Piu' passa il tempo, piu' mi viene voglia di usare questo sito con annesso simil-blog non piu' ai primordiali biechi fini promozionali per la prossima pubblicazione, ma anche per tastare il polso dell' opinione pubblica cestistica in Italia e per fare un po' la conta di chi si immagina che questo povero basket Made in Italy possa essere di nuovo qualcosa di vitale, sentito, partecipato, vissuto ed insomma goduto.

A questo punto per definire la "setta" che vorremmo essere si dovrebbero definire alcuni punti programmatici. Provo a stenderne alcuni e vediamo se siete d' accordo.

1) Molto facile e discende dall' intestazione che Tommaso ha voluto dare al sito. Non c'e' niente da fare: il basket e' uno sport che per farlo bene richiede intelligenza, per cui vogliamo gente intelligente che sappia relazionarsi in una squadra, che sappia apprendere le cognizioni giuste per esprimerle al momento giusto, che sappia cogliere i momenti durante una partita nei quali bisogna fare una cosa invece di un' altra, calare o aumentare il ritmo, giocare piu' dentro o fuori, forzare le penetrazioni su un avversario o palesemente incapace o semplicemente gravato di falli eccetera. La massima dote dell'intelligenza e del genio e' quella di rendere facili le cose piu' difficili, in quanto presuppone una straordinaria capacita' di elaborazione e sintesi. Per cui e' mia ferma convinzione che il basket piu' bello sia quello piu' semplice. Un giocatore che a difesa schierata segna da sotto in sottomano dopo aver mandato fuori tempo tutti gli avversari vale per me miliardi di volte di piu' di uno che schiaccia in faccia ad un avversario che e' saltato insieme a lui, ma che semplicemente non arriva tanto in alto. Il record del mondo di salto in alto e' fermo da tempo immemorabile a 2 e 45. Sarebbe ora che qualcuno di questi schiacciatori smettesse di romperci gli zebedei ed andasse a migliorarlo.

2) E' assolutamente fondamentale ricordare che il basket e' uno sport nel quale vince chi segna piu' canestri dell'avversario e che la vittoria di quello che ne prende di meno equivale alla vittoria dell'orbo nella lotta all'ultimo sangue contro un cieco. Nel senso che se in attacco si segna ad ogni tiro le partite si vincono comunque. E dunque la difesa e' importante, anzi fondamentale (sono stato allenatore per troppi anni per non rendermene conto) pero' in stretto subordine all' attacco. Cioe' mi spacchero' il posteriore in difesa solo e quando avro' problemi in attacco. E dunque riassumendo: nel basket la priorita' fondamentale e' di fare canestro. Tutto il resto e' conseguenza, non causa.

3) Da questo deriva che le priorita' durante una partita di basket sono comunque sempre quelle che ci venivano predicate da tempo immemorabile per tentare di fare canestro. Se sono solo, vado a canestro (e non faccio passi indietro per tirare da tre!!!). Se sono a distanza di tiro e marcato lontano, tiro, se sono marcato vicino gioco 1 contro 1. Se gli vado via, vado a canestro. Se non gli vado via mi sbarazzo della palla il prima possibile sperando che qualche compagno riesca a fare meglio di me. Se gli vado via ed un avversario viene in aiuto, scarico al compagno marcato dall' aiutante che mi fara' il santissimo piacere di tagliare verso il canestro e non, ripeto non, andra' verso la linea del tiro da tre o, peggio ancora, rimarra' fermo a vedere cosa succede. Se arriva la rotazione, allora lui passera' la palla al successivo compagno rimasto solo perche' vivaddio anche gli avversari sono in cinque come noi e piu' di quattro rotazioni (aritmetica elementare) non possono fare. E' ovvio che se cincischio loro avranno tutto il tempo per riprendere le posizioni di partenza ed il mio attacco sara' andato a donne di malaffare. E qui torna in ballo la velocita' del pensiero e l' intelligenza. Bisogna fare all'istante la cosa piu' giusta. Facile? No, maledettamente difficile. E proprio qui sta il bello del basket.

4) (e per ora basta, perche' se no esaurisco tutti gli argomenti subito e poi non ho piu' nulla da scrivere). Per fare canestro bisogna avere tiro. Se non si fa canestro, si perde. Chi non ha tiro non dovrebbe giocare a basket, salvo che non sia Shaq ed allora si puo' tollerare in squadra a patto che ogni rimbalzo che prende lo dia subito in mano a qualcuno che sa cosa fare del pallone. Dunque leggere: "abbiamo perso solo perche' abbiamo sbagliato troppi tiri aperti" mi fa venire attacchi sconsiderati di ira. Come "solo"? Non e' solo, e' "tutto"!! Se sbagli i tiri aperti devi semplicemente cambiare sport.