Oggi sono finalmente a casa, la salute va nettamente meglio (stanotte ho dormito 10 ore di fila come un ghiro), scrivo pezzi un po' per tutti (due in sloveno, una tortura! - purtroppo la mia lingua "padre" non è la mia lingua naturale e la cosa, devo dire, mi disturba un po' – ho letto troppo Topolino e Salgari quando ero piccolo), non vedo l'ora di apparire sulla Gazzetta, visto che ho avuto una conversazione con Chiabotti che mi chiedeva della partita di domani, insomma sono di nuovo in pace con il mondo.

Tanto più che ho appena visto una squadra sana di basket (la Lettonia) dare una paga avvilente ad una congrega di pipponi (quel Kravcov te lo raccomando, l'unico futuribile, Pustovij, l'hanno fatto giocare solo negli ultimi minuti) che uno si chiede come abbiano fatto a vincere quattro partite. Devo dire che ho goduto come un suino quando gli attacchi anni '30 dei lettoni trovavano sempre l'uomo solo sotto canestro o quando giravano la palla, trovavano uno solo che, tac, la metteva, oppure che palleggiava in avanti fino a che non lo venivano a prendere e lì, senza fantasia, si arrestava e tirava segnando. E' chiarissimo: giocando contro una squadra che avesse avuto una difesa qualsiasi non avrebbero potuto fare quello che volevano, però conforta sempre vedere che un basket sano, interpretato come gioco della palla-a-canestro, rende sempre in situazioni di routine, quando cioè gli avversari sono inguaribilmente scarsi. (Per continuare a leggere clicca sotto su "leggi tutto") 

Questa partita è stata anche l'annuncio che, come detto più volte, la seconda fase è un nuovo campionato nel quale valgono ben poco le indicazioni uscite dalla prima fase. Qui ci sono squadre come l'Ucraina, la Finlandia (rimasta anche senza Moettoelae) e il Belgio che hanno già ampiamente superato l'obiettivo iniziale e possono essere appagate, c'è la Lettonia che ha tirato un grande sospiro di sollievo quando è passata, però sa di essere abbastanza forte da rompere le scatole a tutti e prende quello che viene, ci sono Slovenia, Grecia e Lituania che hanno sì passato il turno, ma non certamente giocando come speravano (e come la Grecia aveva fatto per le prime tre partite), per cui sono in una fase delicatissima con dietro l'angolo due strade totalmente divergenti, o la rinascita o il baratro, c'è la Serbia che deve ancora capire quanto vale, e non importa il fatto che loro pensino comunque di essere i più forti – non lo sono -, ci sono Italia e Croazia praticamente sullo stesso piano, prima fase giocata nettamente meglio di quanto si aspettassero e nella classica situazione dell'appetito che viene mangiando (anche se in fatto di carattere la Croazia mi sembra molto, ma molto più fragile dell'Italia, per cui la prima sconfitta potrebbe definitivamente destabilizzarli), e infine ci sono due squadre per le quali i Campionati cominciano adesso e la prima fase è stato per loro l'ultimo periodo della preparazione, Spagna e Francia.

Le situazioni psicologiche sono dunque totalmente diverse e l'approccio alle partite che ne conseguirà sarà della serie chi vivrà vedrà. Per cui per ora non mi pronuncio. Voglio solo vedere tutte le squadre all'opera nella prima partita di questa fase per vedere come hanno metabolizzato gli esiti della prima fase. Certo, la prima partita per l'Italia e la Slovenia, le due squadre che per ovvie ragioni mi interessano di più, è lo scontro diretto, per cui è ovvio che la partita di domani sarà uno snodo cruciale per le sorti di ambedue. Prendendola su un piano puramente cestistico l'ho già detto: non vedo come l'Italia possa perdere e, onestamente, da tifoso della Slovenia (come ho già scritto, a prescindere) per domani mi attendo una specie di rullata, asfaltata, massacro, fate voi, per ben che vada una decina di punti. Lietissimo (mi perdonerete) di essere smentito. Potrà succedere se l'Italia si renderà conto di essere vicinissima a un traguardo insperato e le verrà il braccino, se accuserà di colpo il tifo contro dopo essere stata coccolata a Capodistria, e se di converso la Slovenia giocherà senza paura come contro la Spagna, convinta che il suo "vero" e decisivo match sarà quello ultimo contro la Finlandia. Ripeto, tutto può succedere, e tantissimo dipenderà proprio dai primi minuti della partita e di come verrà impostata.

Altro da dire, onestamente, non ne avrei. I giorni venturi saranno ben più significativi. Vorrei però finire con un avvertimento. Vedo che a voi piace tantissimo il giochino dei primi cinque, dei primi dieci, di primi, secondi terzi quintetti. A me no. Spiego subito perché: come sapete io mi reputo un allenatore che per vivere è costretto a fare il telecronista. Non è un vezzo, è vero, per cui io ragiono esclusivamente da coach, per cui quintetti formati da giocatori eterogenei non mi dicono assolutamente nulla e non tento neppure di sforzare le meningi per trovarne qualcuno. E' un esercizio intellettuale a mio avviso totalmente sterile e non potrebbe fregarmi di meno. L'altro giorno in conferenza stampa Pianigiani ha tirato nuovamente fuori la metafora classica del coach, che però è assolutamente vera e non riesco a capire come gente intelligente e appassionata di basket non riesca ad arrivarci. Una squadra è un'orchestra nella quale ci sono i virtuosi dei singoli strumenti. Per suonare un pezzo però gli strumenti devono suonare ognuno al suo momento il proprio contributo sotto la direzione del direttore. Se ognuno va per conto suo avremo una cacofonia e non una sinfonia. Io sono abituato a ragionare in termini di squadre e mai in termini di singoli. Valuto sempre e esclusivamente i singoli per quanto e come lo possono dare in quella data squadra, per cui datemi una squadra, ditemi i suoi giocatori e poi, eventualmente, potrò dirvi quale delle varie squadre mi sembra migliore. Inutile dire che reputo il rendimento di una squadra completamente slegato dalla somma del presunto valore dei singoli. Per dire: uno può essere il virtuoso che vuole, se però non riesce a integrarsi per me vale minus quam nihil. Riassumendo: non chiedetemi miei quintetti ideali o altre puttanate del genere perché semplicemente non ne avrete. Se voi vi divertite a farli, fateli pure. Ripeto, a me non potrebbe fregare di meno.

Piccola chiosa: come fate a valutare i migliori 100 giocatori al mondo? E' assurdo e per me semplicemente stupido. Perfino il computer del tennis che ha a che fare con dati precisi e confrontabili a volte spara classifiche palesemente a capocchia (ricorderete quanto tempo in campo femminile al numero uno c'erano cagne e scrofe – scusate, nessun riferimento a singole che erano invece a vederle ben altra cosa – mentre tutto il mondo sapeva che il numero uno vero era sempre Serena), per cui fare classifiche del genere nel basket è totalmente ridicolo.