Gente di casa mia
- Scritto da Sergio Tavčar
Intervengo nuovamente con le mie considerazioni anche perché proprio non riesco a stare zitto dopo aver vissuto una delle giornate più gratificanti dal punto di vista sportivo della mia vita, posso dirlo ad alta voce.
Si comincia alle 10 di mattina. Mi siedo e guardo Italia-Serbia. Comincia la partita e vedo la classica Italia in versione partita nella quale non ha niente da perdere. In questa versione i tiri vengono effettuati con la leggerezza dei classici momenti finali a babbo morto quando i tiri entrano da soli e infatti Spissu segna tre triple, addirittura una con fallo, segna Tonut, segna addirittura Melli, insomma mi dico oggi si vince. Anche perché la Serbia è la classica Serbia versione Pešić, tanti muscoli e tanto poco cervello con confusione dilagante. Mi ricordo di quanto scritto sull’Italia e di come avrebbe dovuto giocare le prime partite e mi diverto a vedere la Serbia che fa lo stesso identico errore.
Come si fa l'Italia?
- Scritto da Sergio Tavčar
Sulle indecifrabili prestazioni dell’Italia finora in questi Mondiali avete già scritto molto voi, ma vorrei dire lo stesso anche la mia, anche per contribuire alla discussione offrendo magari qualche nuovo tema da affrontare.
Prima di tutto una considerazione di carattere generale. Mi sono sempre chiesto se l’abitudine italiana di vedere solo tutto bianco o tutto nero sia una caratteristica, appunto, peculiare del carattere italico oppure se sia una classica attitudine da appassionati tifosi sportivi. Penso sia una combinazione di ambedue le cose che si sommano, per cui i tifosi italiani sono il massimo al mondo che si possa avere in merito all’approccio nei confronti delle proprie nazionali di tutti gli sport. O sono fenomeni paranormali o terribili pippe, vie di mezzo non esistono. La cosa peggiore è che i fenomeni diventano pippe in un batter d’occhio, cosa ovviamente impossibile, ma sembra che nessuno di voi se ne accorga. Penso che uno sguardo meno viscerale e appassionato non possa che fare del bene, per cui vi consiglio di provare a essere un tantino più obiettivi guardando le cose un po’ più da lontano, con occhio un tantino più imparziale. Per me, tifoso della Slovenia e che verso l’Italia non nutro certamente passione viscerale se non un po’ al contrario, per così dire, la cosa è un po’ più facile, per cui penso che possa dire cose un tantino meno di parte, non obnubilate da alcun tipo di tifo.
CommenTiAmo
- Scritto da Sergio Tavčar
Sono assolutamente attonito per il responso che ha suscitato il mio ultimo intervento. Di solito di questi tempi siete tutti in vacanza e, giustamente, il tono del “dibattito” è un tantino fiacco, ma stavolta siete letteralmente esplosi all’unisono (con la ciliegina sulla torta del ritorno di due vecchi frequentatori che saluto con molto calore) spaziando dai minimi ai massimi sistemi con una polifonia educata e rispettosa toccando tutti i tasti possibili, insomma secondo me la lista dei commenti all’ultimo post è forse la migliore che questo sito abbia mai ospitato, sia per quantità, varietà e soprattutto qualità, ragion per cui vi ringrazio veramente di cuore e, posso dirlo, sono anche un po’ orgoglioso di quanto ho letto in questi giorni.
Il ciclo dello sport
- Scritto da Sergio Tavčar
Ovviamente come prima cosa un grande ringraziamento a tutti quelli che siete stati presenti alla sconvenscion, sperando che abbiate passato un’ottima giornata. L’unico momento un po’ difficile è stato il terzo (e quarto…) tempo trascorso fra furibonde litigate con urla e strepiti a causa delle discussione con Marko, l’amico di Buck, un incrollabile assertore del diritto assoluto della Russia nell’invadere l’Ucraina (della serie “mi stanno sulle palle e allora li invado”), cosa che, mi conoscete, non è certamente nel solco della mia mentalità, per cui, come altrettanto mi conoscete, potete immaginare che non sono stato tranquillo ad ascoltare cose che per me sono inaudite e intollerabili. Per fortuna Marko si era offerto di pagare l’ultimo giro e dunque alla fine ci siamo lasciati tranquilli senza esserci sfidati a singolar tenzone.
Belgioco
- Scritto da Sergio Tavcar
Innanzitutto un ringraziamento a tutti per la magnifica giornata trascorsa a Latisana, sperando che fra poco ci possa essere il bis, magari un tantino più numeroso (per quanto pochi, ma molto buoni, è pur sempre una situazione comunque vincente), qui da noi a Praprot.
Annuncio sconvenscion - 17 giugno e 8 luglio
- Scritto da Sergio Tavčar
Comunicazioni di servizio. Per la sconvenscion del 17 p.v. non ci sono osmice particolarmente stimolanti dalle nostre parti, per cui abbiamo pensato, assieme al mio “think tank” più ristretto, di ritornare a Latisana all’agriturismo Zaglia dove siamo già stati e dove, mi sembra, ci siamo trovati molto bene. E d’altronde è molto più vicino e comodo da raggiungere per chi arriva fuori dal FVG, per cui penso che non ci saranno problemi. Per chi non c’è ancora stato ricordo che basta uscire dall’autostrada a Latisana, prendere la bretella per Lignano e dopo un km circa (se non prima ancora) c’è a destra lo svincolo in direzione Trieste che si collega alla vecchia statale TS-VE. Lì si fanno non più di 500 metri e a destra si vede benissimo l’insegna dell’agriturismo, per cui è facilissimo arrivarci. Solita ora, ovviamente, con inizio “lavori” verso l’una. Sempre per gli eventuali neofiti ripeto che ogni partecipante è benvenuto, che ovviamente non ci sono formalità per essere presenti, basta avvertire che si viene. Tutto qua. In questo caso, per avere un’idea sufficientemente precisa sul numero dei partecipanti pregherei caldamente chiunque avesse il desiderio di partecipare di avvertire via social Walter Fraccaro per confermare la sua presenza, oppure di lasciare un messaggio sul sito in calce a questo annuncio. Ciò permetterà di prenotare il giusto numero di posti tavola e dunque faciliterà molto le cose dal punto di vista logistico. Chiaro, se uno viene non prenotato, non sarà cacciato via con ignominia, anzi, però se lo dicesse prima sarebbe molto gradito.
Emozioni ad alta quota
- Scritto da Sergio Tavčar
Niente da dire: è stata una settimana di emozioni forti, cominciata nello sconforto più lacerante per il trionfo delle forze del male nell’Eurolega e finita con l’estasi del trionfo dell’Aquila dello Zasavje (come viene chiamato in Slovenia Primož Roglič dalla regione dalla quale proviene che, come dice il nome stesso, è il territorio dietro alla Sava, regione mineraria da secoli, e dunque è un po’ il Galles della Slovenia, terra di gente molto tosta tipo nel basket Tušek o Smodiš) a Lussari, o Svete Višarje in sloveno, nella tappa decisiva del Giro. Questi eventi hanno scatenato in me tutta una serie di considerazioni sulla potenza dello sport e delle emozioni che offre che vorrei dividere con voi.
Prima di tutto però la conferma della sconvenscion per sabato 17 giugno in luogo da destinarsi di cui ovviamente sarete informati in tempo. Quello che vorrei aggiungere è che a questo punto, viste le tante assenze, avrei una mezza (tre quarti?) idea di fare una specie di bis a metà luglio per quelli che non potrete venire in giugno. Tanto per me due sabati in osmica sono sempre meglio di uno solo, per cui dite solo se gli assenti della prima tornata sareste interessati a una cosa del genere e, eventualmente, quando sarebbe la data migliore. Va da sé che non è assolutamente proibito venire due volte, ovviamente.
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