Allora subito una brutta notizia. Pensavo durante gli Europei di avere tempo. Alla faccia! Che vi descriva la giornata tipo. Sveglia alle 7. Colazione e incombenze mattutine varie. Alle 9 a Capodistria in Redazione. Giornali e caffè. Visione del materiale girato il giorno prima in Palazzetto. Scrittura servizio Tg. 12 montaggio servizio. 13 pranzo e caffè con stacco fino alle 14 e 30. Poi stesura del pezzo quotidiano per il Primorski dnevnik, quotidiano della minoranza slovena in FVG, rubrica che tengo molto volentieri perchè posso finalmente fare un po' il profeta in Patria (cosa che, lo sapete, non è proprio di tutti i giorni), poi dovrei scrivere il pezzo per il blog, sempre che la prima partita della giornata non sia importante, andare alle 17 e 45 in Palazzetto per le ultime due partite (e oggi, proprio mentre scrivo, incombe Italia-Turchia che ovviamente non ho nessunissima intenzione di perdermi). Alla fine delle partite caccia ai protagonisti per le interviste, alle 23 e 30 salto in Redazione a consegnare il girato (e a timbrare il cartellino di uscita!) e poi verso mezzanotte a casa direttamente in letto. Morale della favola, non avrò proprio il tempo materiale per tenere il promesso blog quotidiano. Mi dispiace. Farò del mio meglio, anche se spero possiate capirmi. Domani per esempio dovrei riuscire a scrivere qualcosa, perchè c'è la giornata di riposo. Si fa per dire, perchè in serata io e Dan Peterson condurremo nell'Armeria del Museo (per chi è già a Capodistria o pensa di andarci si trova nel più centro che più centro non si può, in Piazza della Loggia o Piazza Tito, ed è l'edificio bianco che si vede a destra se si guarda dalla Loggia verso il Palazzo Pretorio) una serata con ospiti d'onore Dino Meneghin e Peter Vilfan nella quale rivivremo il basket irripetibile dei loro tempi commentando anche dopo tanti anni la famosa rissa di Limoges nella quale furono coinvolti ambedue da protagonisti.

Anche oggi ho i minuti contati. In questo momento sono le 16 e 24 e il deadline sono le cinque, perchè alle 17 e 45 inizia Turchia-Italia. Per cui quanto riesco a scrivere nella prossima mezz'ora sarà scritto, il resto sarà per una prossima volta. (Per continuare a leggere clicca sotto su "leggi tutto") 

Allora passo subito al capitolo Italia. Molto, molto bene quasi tutti. Non voglio fare particolari menzioni nè nel bene nè nel male, perchè il filo conduttore della partita è stato il grande impegno degli azzurri e tutti hanno tentato, con più o meno successo, ovviamente, di dare quanto potevano e questo dovrebbe bastare, anzi basta sicuramente. Quando uno dà quel che ha, se poi perde è merito dell'avversario che è stato più bravo e non ci sono più altre cose da dire. Che ci sia qualcuno più bravo sta nell'ordine naturale delle cose. La squadra sembra tale e, come ho avuto più volte modo di dire, una delle cose fondamentali che questa squadra ha rispetto a quelle degli anni scorsi, e che secondo me fa tutta la differenza del mondo, è che i giocatori chiave, Datome, Aradori, e anche Belinelli, sono giocatori che hanno avuto quest'anno responsabilità ben precise nelle loro squadre di club di essere i terminali offensivi nei momenti chiave delle loro partite. Questo vale soprattutto per Datome che infatti ha fatto 3 su 4 nelle bombe, tutte in momenti cruciali, per cui i suoi 25 punti finali sono tutti punti "veri", estremamente pesanti, non sono cioè punti da tabellino per far contento il procuratore. Unico neo la sciagurata gestione dei palloni finali con Belinelli che era ridiventato il Belinelli tanto temuto, quello che presume troppo di sè, e invece di dare la palla a Diener, o anche Poeta (che ha giocato uno scampolo di partita totalmente fondamentale), se la teneva da solo combinando i paventati disastri, visto che il palleggio non è proprio il suo pane quotidiano, soprattutto quando gli avversari pressano e picchiano. Però dall'altro canto l'Italia non mi ha mai dato l'impressione di andare in panico. Gli occhi dei giocatori da questo punto di vista non mentivano. Ed è questo il bello del poter seguire le partite in diretta, quello cioè di percepire molto più nitidamente il linguaggio del corpo dei giocatori in campo rispetto a quanto puoi farlo guardando la TV.

La Russia? Ha un giocatore di basket, e provo a vedere se siete capaci di capire a chi sto pensando senza nominarvelo, e sotto canestro ha un fossile di qualche da tempo estinto ramo laterale dell' homo sapiens. Questo la Grande Russia, la Grande Madre, con i suoi 200 milioni di abitanti, di tutti i popoli slavi. Non essendo noti proprio per la loro esilità e bassezza di statura qualcuno mi spieghi come mai non riescono a trovare niente di meglio. Incredibile che si stia qui a rimpiangere Kaun che è un bulldozer semovente e poco più che però, rispetto a Sokolov almeno la palla la tiene in mano e non schiaccia due volte sul ferro come il suddetto fenomeno. Grande Cusin? Rispetto alle sue possibilità sicuramente, ma onestamente è stato molto favorito dal fatto che il pivot avversario non riusciva a centrare il ferro neanche in schiacciata che, me lo concedete, è abbastanza inusuale. Però ciò non toglie nulla ai meriti dell'Italia, sia ben chiaro. Se non altro pur sempre Šved (ahi, mi sono tradito!) c'era, il fisico pure.

Ho visto solo le partite di Capodistria, ovviamente. Meglio così, perchè non sarei riuscito a sopravvivere alla partita della Slovenia che si è svolta esattamente come temuto. I giocatori sono collassati sotto la pressione, le motivazioni sono state come temuto incanalate nella direzione sbagliata (gli sloveni rendono al massimo quando, detto in breve, nessuno si aspetta nulla da loro), per cui è mancato pochissimo al frittatone micidiale. Per fortuna nel girone c'è anche la Croazia che, se già non fosse scarsa e anemica di suo, ha in panchina Jasmin Repeša, Croazia che è stata umiliata dalla Spagna e che oggi, non si sa come, ha vinto di uno contro la Georgia. Se la Slovenia vuole avere qualche chance di entrare nei quarti deve comunque batterle entrambe e sperare che intanto la Polonia non si svegli.

Girone di Lubiana: Israele ha perso anche contro la Ucraina. Israele mi pare abbia lo stesso coach di due anni fa. Quanto detto allora di un fenomeno che è riuscito a far sembrare imbecilli un gruppo di ebrei, impresa oltre il fantascientifico, vale tale e quale. Sempre che sia sempre lui. La Francia ha perso contro la Germania. Reminiscenze storiche. La Francia contro la Germania le ha sempre prese in ogni campo. Inutile, il complesso di superiorità che hanno i tedeschi nei confronti dei francesi contro i quali non riescono a concepire di poter perdere in nulla ha fatto sì che vincessero anche nel basket. Però la Francia è sempre lì e chissà che finalmente Collet non rinsavisca e lasci fare a Parker senza immischiarsi in cose di cui non è capace.

Jesenice: i Chic...equestović serbi hanno battuto la Lituania. Come abbiano fatto sotto canestro con Krstić e il trattore semovente Katić a arginare la batteria dei lunghi lituani non lo so. Certo è che è molto strano. Senza Teodosić. O forse proprio grazie a quello. Montenegro che batte la Macedonia, ma perde contro la Lettonia che è ora a punteggio pieno. Lettonia che tutti consideravano scarsa, mentre io ho testimoni che possono confermare che la scarsa considerazione nella quale veniva tenuta la Lettonia mi faceva andare in bestia, essendo proprio lei la nazione dove si lavora attualmente meglio, con le giovanili fortissime (e solo un imbecille in panchina poteva perdere la finale dell'Europeo Under 20) e con giocatori molto bravi.

Niente. Sono le cinque. Forse è meglio che smetta, perchè dovrei parlare dei turchi correndo il rischio di perdere per la vita l'amicizia di Boša Tanjević a cui tengo tantissimo. Due sole domande: come mai ha dimenticato di convocare un play? E come mai ha invece convocato un tale Balbay che mi sembra il giocatore più imbecille mai visto dai tempi del leggendario francese Freddy Hufnagel? Chi invece mi ha fatto una grande impressione è la Grecia. Forse perchè se fossi stato io al posto di Trinchieri avrei fatto esattamente le stesse cose che ha fatto lui. Per cui d'ora in poi terrò in modo spasmodico per la Grecia, perchè se fanno bene allora vuol dire che le mie teorie del basket hanno qualche fondamento. Se fanno male, allora cambiate blog.