Le partite delle stelle
- Scritto da Sergio Tavčar
Avevo cominciato a scrivere un nuovo post più di due settimane fa nel quale rispondevo, per così dire, a un po’ di posta, dicevo cioè la mia su alcuni vostri commenti. Poi per ragioni varie non l’ho finito, cosa che comunque farò, per cui a questo punto sperimenterò una cosa nuova, quella cioè di postare due pezzi in ordine cronologico invertito, visto che ora incalza l’attualità, leggi le mie considerazioni sulla Nazionale di basket vista in questi giorni a Capodistria. Dirò ovviamente la mia in curiosa attesa di sapere cosa ne pensate voi, soprattutto miei lettori più fedeli. Se posso anticipare qualcosa, dalla “vox populi” che con Tommaso abbiamo raccolto sulle gradinate del Bonifika pare che il sentimento generale sia quello di, diciamo così, forte sconcerto, per usare un eufemismo veramente all’acqua di rose.
Articolo femminile
- Scritto da Sergio Tavčar
Scusate la pausa, ma ero in ferie e, per quanto ogni giorno mi proponessi di scrivere qualcosa, alla fine la pigrizia e le belle giornate soleggiate hanno fatto il loro. E in più c’era sempre qualcosa di interessante da seguire e segnatamente gli Europei femminili che mi hanno veramente divertito. E infine Reggio Emilia ha perso e ci sono voluti molti giorni per metabolizzare la cocente delusione. Il giorno di gara sette ero a Cervignano per fare da ospite (e da speaker) alla finale del loro biennale torneo dei rioni, per cui la partita non l’ho vista e, quando alla fine i vari telefonini moderni ai quali tutti erano collegati hanno dato il risultato finale non ne ho voluto più sapere, tanto più che mi avevano detto prima che il primo quarto era finito 21 a 4. Per cui la partita non l’ho vista e non la voglio mai vedere.
Da Cleveland alla sconvenscion - 2
- Scritto da Sergio Tavčar
In breve: confermo la sconvenscion sabato 20 come al solito verso l’una. Con Vremec abbiamo fatto un consiglio approfondito e, essendo saltato quanto vi avevo anticipato, in quanto l’agriturismo dove pensavamo di andare ha chiuso i battenti la settimana scorsa (mannaggia…), sono rimasti solo i luoghi che abbiamo già girato gli anni scorsi. Ragion per cui, per non complicare le cose, vista anche la fretta dell’organizzazione, abbiamo deciso di andare dove siamo stati l’anno scorso, e cioè a Medeazza-Medja Vas numero 16, cioè l’osmica in piazza del paesotto sopra Sistiana praticamente al confine con la Slovenia. Tutto ciò perché chi ci è già stato si ricorderà come venire e può dare una dritta a chi magari viene la prima volta.
Annuncio: Sconvenscion (e altro...)
- Scritto da Sergio Tavčar
Visto che sono in ferie e ho tutto il tempo che voglio mi faccio vivo più spesso. Questa volta però c’è anche l’annuncio: la sconvenscion la facciamo QUESTO sabato, 20 giugno, anche perché il sabato dopo mi sarebbe venuto fra capo e collo un impegno a cui tengo molto e quello ancora dopo ho visto che ci sono molti che non potrebbero venire. Della serie chi c’è c’è, ora solita, luogo che vi sarà annunciato al massimo entro tre giorni, ma che dovrebbe essere Salež-Sales, sempre sul nostro altipiano ovviamente. Una cosa vi pregherei di fare: in calce a questo post mandate per favore a mo’ di commento una specie di preadesione, anche per sapere all’incirca quante persone verranno e ordinare i tavoli di conseguenza. Non è che se uno non si prenota poi, se viene, lo mandiamo via, ovviamente, è solo che in questo modo corriamo il rischio di non star comodi.
Da Cleveland alla sconvenscion
- Scritto da Sergio Tavčar
Ieri, scrivendo il mio commentino cestistico, ho finito con una bella frase a effetto che mi ha fatto ritenere di aver detto nel modo migliore tutto quello che avevo da dire. E invece no: ho dimenticato la cosa più importante, e cioè che penso che sarebbe venuto il tempo di una nuova sconvenscion. Avevo sguinzagliato il mio fidato procacciatore di osmice dandogli come data di riferimento sabato 20, ma a questo punto mi sembra che sia una data troppo vicina, per cui propongo a tutti sabato 27. Si accettano volentieri commenti e suggerimenti. Al limite si potrebbe fare anche il sabato dopo, ma poi non più, perché cominciano gli Europei Under 20 a Lignano.
Già che ci sono una postilla a mo’ di commento di gara quattro, ma soprattutto per salutare l’ingresso nella finale italiana di Sassari e Reggio Emilia.
L'accento su Lebron
- Scritto da Sergio Tavčar
Mi è successa una cosa incredibile: nella scelta del basket da guardare in TV stavolta, con mia colpevole angoscia, ho scelto di guardare l’NBA, tanto che del campionato italiano ho saputo solo guardando il sito della Gazzetta che Milano è stata uccisa in casa con ciò suggellando una stagione che era abbastanza prevedibile che sarebbe stata di dubbio successo, visto il roster che si era confezionata, onestamente che fosse senza capo né coda penso di averlo detto in tempi non sospetti.
Ho guardato addirittura lo spareggio del campionato di A2 con la vittoria della corazzata di vecchie glorie di Torino, squadra che avevo visto quando era ancora in B2 contro Monfalcone e che già allora si diceva che era partita con grossissime ambizioni non essendo i soldi un problema. Sono contentissimo che una grande piazza come Torino sia tornata in A1, ho paura però che se non costruiranno basi solide potrà sparire con la stessa velocità con la quale è apparsa, spero vivamente di no, sono altrettanto contento di aver visto il mio vecchio amico Ciani, che conosco da quando faceva il segnapunti nelle serie inferiori della nostra regione, fare tanto bene a Agrigento, lui che è una persona assolutamente straordinaria anche per gli ovvi motivi legati alla sua malformazione fisica che ha fatto sì che per emergere dovesse essere infinitamente più bravo dei concorrenti. Quando vedo storie di successo del genere e vedo persone dotate di forze sovrumane che solo per il loro granitico carattere e le loro grandi capacità riescono a ottenere risultati impensabili, allora, inutile, mi commuovo, pensando anche con rabbia a quali potenzialità abbia il nostro animo che per la maggior parte vengono buttate nel cesso dalla stragrande maggioranza dei nostri consimili.
Che perda il migliore...
- Scritto da Sergio Tavčar
Ho testimoni: alla vigilia delle Final Four, parlando fra amici, ho affermato che il mio favorito era senza dubbio l’Olympiacos. Perché? Semplicemente perché era fra le quattro l’unica squadra di basket, le altre essendo assembramenti di nomi, alcuni dei quali anche grandi, che però non avevano gli attributi della squadra di basket. Per squadra di basket intendo, semplificando il discorso che ovviamente è molto più articolato, una squadra nella quale qualsiasi giocatore sia in campo dia chiaramente l’impressione di sapere cosa in campo ci stia a fare. A due livelli: tecnico e gerarchico. Tecnico nel senso che ogni giocatore deve sapere cosa sa e cosa non sa fare, ma soprattutto deve sapere cosa il coach pretenda da lui. Gerarchico nel senso che ci sono leader, luogotenenti, caporali e truppa. Il leader detta il gioco, i luogotenenti lo seguono, i caporali e la truppa eseguono. Con le opzioni che devono essere ben esplicitate: il leader può prendersi alcune libertà che i sottoposti non possono né devono prendersi. E può farlo proprio perché è il leader che ha precise responsabilità nei confronti dei compagni come ogni vero capo che si rispetti, responsabilità peraltro alle quali, quando la partita si fa dura, non deve sfuggire.
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