Annuncio: Sconvenscion
- Scritto da Sergio Tavčar
Ci sarebbero tante cose da dire e le dirò. È solo ovvio che, visto che San Antonio ha vinto, sommo gaudio, e Miami ha perso, sommissimo gaudio, ma che dico perso, è stata distrutta, polverizzata, atomizzata, roba a livello di orgasmo, ho visto due volte la partita godendomela ogni volta di più, per cui stavolta posso anche parlare dell'NBA. Lo farò. Vi devo il discorso sullo sport femminile che ho visto che potrebbe interessare a qualcuno. Anche questo lo farò. Per ora però lasciatemi godere le panciolle delle ferie e i Mondiali di calcio in TV (scrivo nell'intervallo di Cile-Spagna 2 a 0 – e anche qui il gaudio non è poco).
C'è però la sconvenscion questo sabato, Allora: col solito inizio verso l'una dopo mezzogiorno, stavolta la faremo in un paesotto assurdo, dove comunque Vremec, che è andato in sopralluogo, mi ha detto che su sarà bene. Anche il tempo dovrebbe essere buono, per cui teniamo incrociate le dita. Allota: l'agglomerato di case in questione si chiama Medeazza, meglio conosciuta con il nome sloveno di Medja Vas (che ha se non altro senso etimologico), al numero 16 nella casa sull'unica piazza del paese che ospita la lapide in onore dei caduti della seconda guerra mondiale. Si taggiunge facilmente uscendo a Lisert, prendendo la vecchia strada per Trieste e, prima dell'abitato di San Giovanni al Timavo-Štivan, si gira a sinistra su indicazione stradale percorrendo, mi sembra, anche un brevissimo tratto della strada che poi attraverso il Vallone raggiunge Gorizia. Lo dico perché quelli che vengono da Gorizia dovrebbero poter arrivare direttamente senza girare giù per Šabljiči verso il Lisert. Visto che lì la nostra microscopica provincia è al minimo della sua larghezza, una volta girato verso Medeazza si è praticamente già arrivati.
Ci vediamo, spero. La prenotazione è per un massimo di 15. Sta a voi smentirmi e a darmi il piacevolissimo compito di trovare qualche spazio in più.
No se pol veder
- Scritto da Sergio Tavčar
Prima di tutto la notizia più importante: la sconvenscion si terrà sabato 21 giugno. Sono sì in ferie, ma dovrò interromperle due volte, mercoledì 11 e quello dopo, il 18, perché ci siamo messi d'accordo con il mio capo Robi di trasmettere due partite casalinghe per le qualificazioni europee della nazionale slovena femminile di basket. Sul basket, e sullo sport femminile in generale, come anche provocato da Andrea, ci ritornerò. La data è cementata, perché se no mi salta il viaggio a Vienna che, o lo faccio la settimana dopo, o non lo faccio più. Chi ci sarà, ci sarà. Incredibilmente ho anche io i miei impegni. Del resto il mio procacciatore di osmice Andrej Vremec è già stato sguinzagliato per l'occasione e verso la metà della settimana prossima saprete anche dove dovrete venire. A proposito, su quanto dice Gabriele, sul fatto cioè di venire a Siena, o comunque di muovermi da Trieste e dintorni, avevo già detto che si poteva fare, ma, umanamente, spero mi capisca, preferisco che siate voi a venir qua primo per ovvie questioni di mie comodità, ma soprattutto per dare anche il mio minuscolo contributo alla promozione dei meravigliosi scorci della nostra microscopica provincia così che, magari, qualcuno sarà invogliato a ritornarvi. Direi che la gita fuori porta si potrebbe fare una tantum e poi basta, ma comunque, come detto, non più lontano di Bologna (cioè per me a tiro di andata e ritorno agevole in macchina in giornata).
La fortuna e avere Blatt
- Scritto da Sergio Tavčar
Sabato pomeriggio. Scena: ufficio a TV Capodistria di Tommaso. Presente per fare il turno TG. Passa il cronista che è venuto per fare la telecronaca di gara tre della semifinale dei playoff sloveni, un'elettrizzante Olimpija-Helios. “Tommaso! Hai visto il finale di CSKA-Maccabi?” “Sì, l'ho visto adesso che me lo sono tirato giù dalle agenzie per il turno”. “E che ne dici?” “Assurdo! Come ha perso il pallone Hrjapa non lo perdiamo neanche noi al campetto, il che è tutto dire!” “E pensa che Hrjapa fino alle due ultime azioni era stato il migliore: prima si è addormentato sulla tripla di Blu e poi ha fatto quella cagata allucinante.” “Va be', ma adesso contro il Real non hanno speranza, li macineranno. Hai visto che fine ha fatto il Barcellona?” “Tommaso, il Barca era una squadra di morti senza palle. Senza Navarro loro sono ridicoli con quell'allenatore che continuano a tenere per ragioni che sanno solo loro. E poi ricordati: in questi tempi il Maccabi va in giro con l'osso del morto in tasca (oso del morto in scarsela: modo di dire triestino per indicare un individuo con una fortuna alla Gastone Paperone) e quando hai l'osso del morto in tasca ce l'hai di continuo, e non solo a sprazzi. Vedrai che sarà dura. Del resto il Real l'anno scorso doveva triturare l'Olympiacos e hai visto come è andata a finire”.
Penso che in questo breve scambio di opinioni sia raccolto tutto quello che di importante si può dire a commento delle Final Four di Milano. Come prima cosa non penso che si possa discutere che il Maccabi abbia avuto per tutta la fase finale dell’Eurolega un culo XXXL. Certo, la voglia di vincere, la capacità di reagire sempre e comunque, la grande indole di vincenti…tutto quel che volete, ma senza sedere non si va comunque da nessuna parte. Un canestro della finale mi è rimasto particolarmente impresso: Rice tira da tre, e non è proprio la specialità della casa, la palla prende il primo ferro nettamente di lato, la palla invece di rimbalzare via secondo regole geometriche ovvie (angolo d’ uscita dopo il rimbalzo pari all’angolo d’ entrata nella direzione opposta) si impenna, ritorna incredibilmente indietro e cade in canestro. Non so cosa abbiano fatto quelli del Maccabi per deviare la traiettoria della palla, chissà forse in tribuna fra i 5000 tifosi c’era la stragrande maggioranza formata da emuli di Uri Geller (quello che sembrava che piegasse cucchiaini con il pensiero) che sono riusciti nell’impresa telepatica di deviare le traiettorie dei palloni scagliati dai loro giocatori. Della tripla di Blu (per me senza alcun dubbio “il” canestro della partita, perché ha determinato tutto l’andamento del secondo tempo) allo scadere del primo tempo non parlo neanche. Bravo, niente da dire, vincente senz’altro, ma, cavolo, che sedere!
Incontro reale
- Scritto da Sergio Tavčar
Intanto grazie veramente di cuore a tutti quelli che sono venuti alla serata di Cormons, dico la prima perché nella seconda c'erano tanti più personaggi importantissimi (e la gente era meno della metà rispetto al mercoledì...) proprio perché eravamo solo in due e, se mi rendo conto che la grande maggioranza era venuta per sentire Buffa, purtuttavia nel confronto spero di non aver sfigurato e di aver dato il mio mattoncino perché la serata riuscisse al di là di tutte le nostre aspettative. Abbiamo parlato per oltre due ore, eppure ci sarebbero state tantissime altre cose da dire, per cui penso che la gente se ne sia andata soddisfatta. Per quanto mi riguarda devo aggiungere che la serata è poi proseguita a cena (da Felluga a Brazzano, per chi conosce i posti) e il terzo tempo è andato avanti fin quasi le due di notte. La cosa che più mi ha favorevolmente impressionato di Buffa è stato il suo desiderio di conoscere le cose che riguardavano la storia, le differenze nazionali, sociali e conseguentemente di costume che sono il complicatissimo retaggio di una storia altrettanto complicata e per la maggior parte sconosciuta nel resto del mondo, ma proprio per questo, almeno per me (e evidentemente anche per Federico), affascinante.
L'ultima classifica
- Scritto da Sergio Tavčar
Visto che la discussione è divampata violenta aggiungo un piccolo post per spezzare la processione dei commenti che poi uno si perde nella ressa e non riesce a leggerli tutti.
Non lo faro più, lo prometto, non lo giuro perché mamma mi proibiva di giurare su stupidaggini perché diceva che il giuramento è una cosa seria. Non farò più classifiche di niente, proprio perché, ma già si sapeva in anticipo, sono ovvie e inevitabili discussioni sull'aria fritta e sul sesso degli angeli. Non esistono né possono esistere criteri obiettivi per valutare i singoli attori di una qualsiasi disciplina, sia essa sportiva che artistica, che viene giudicata e valutata da milioni di persone. Quando sono venuto sul commento molto serio che diceva: "ma quali sarebbero i criteri oggettivi, perché solo fissando criteri oggettivi si può cominciare a ragionare" mi sono venuti i brividi sulla schiena e ho deciso su due, ma che dico due, facciamo quattro, piedi (direbbe Totò) che la cosa era andata troppo lontano e che si stava andando in una direzione sterile e totalmente priva di senso.
Stufato di basket
- Scritto da Sergio Tavcar
Visto che sono chiamato a gran voce mi faccio vivo, anche perché altrimenti pensereste che sono alle prese con qualche terribile malanno. No, per fortuna sto bene (toccando tutto quello che si può e anche quello che non si dovrebbe, pena cecità prematura), semplicemente, e la cosa sembra incredibile, ho perso le motivazioni per guardare basket in TV con assiduità. Fra l'altro ogni qualvolta c'è qualcosa di interessante su FoxSports2, tipo il massacro del Barcellona a Milano, la parabola smette di funzionare salvo ritornare perfetta quando ci sono, mi perdoneranno Elio e i suoi, quelle terribili pizze delle dirette di baseball, che già non succede niente nelle sintesi, figuriamoci nelle dirette. Mi assumo tutte le responsabilità di quanto affermato, tanto più che so di cosa parlo. Essendo di Opicina, dove, quando ero ragazzo, giocava una squadra di Serie A con storici derby con Ronchi, ho visto molte partite dal vivo sul nostro mitico diamante fatto dagli americani (fuori campo impossibili, essendoci dietro al diamante una scarpata alta 40 metri, per cui si narra come una leggenda di quando ci fu l'unico fuori campo della storia messo a segno fra l'altro proprio da un ragazzo di Opicina, il mitico Iča Mahnič, nella vita normale di mestiere elettrotecnico). (Per continuare a leggere clicca sotto su "leggi tutto)
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