Diario.

Ieri sera finisco la telecronaca di Slovenia-Brasile (da Capodistria, ovviamente) e mi avvio barcollante verso la macchina dopo la strizza immane provata durante l'ultimo quarto, quando la miglior Slovenia degli ultimi anni aveva cominciato a fare la Slovenia di sempre, cioè aveva cominciato a gettare nel cesso una partita ampiamente vinta contro una squadra palesemente più debole. Film già visto e rivisto, ma che pur sempre genera attacchi inconsulti di bile. Fra l'altro ero pieno di rimorsi, perchè per la prima volta nella mia onorata carriera mi era sfuggita in diretta, per commentare le palle perse a raffica della Slovenia contro la zona 2-3 a mani alte del Brasile, la parola puttanata che mai, neanche nei miei più focosi anni giovanili, mi era scappato di dire.

Vengo a casa (con l'autostrada nuova da Capodistria a Opicina ci metto 25 minuti), accendo la TV su Raisport Uno e vedo che trasmettono Brasile-Slovenia. Grande! Mi dico. Voglio vedere cosa dicono. Faccio il solito appassionato di sport, ciabatte, bibita, gelato e patatine, mi butto in poltrona, seguo la brillante prestazione della Slovenia nel terzo quarto, non voglio ovviamente rivedere la rimonta brasiliana del quarto quarto, cambio canale per una decina di minuti e mi ricollego per il finale glorioso con ri-vittoria ormai inattesa.

E poi sento il commento tecnico finale che dice una cosa del genere: "Meritata vittoria della Slovenia propiziata da una grande partita di Brezec sotto i canestri, ma soprattutto di Nachbar che non ha sbagliato niente dal punto di vista tattico interpretando magistralmente i risvolti tattici della partita. A dire il vero miglior marcatore è Jaka Lakovič con 20 punti, però frutto di iniziative personali fuori dallo schema tattico della partita".

Potete credere che, pur cadendo dal sonno alla fine dell'effetto dell'adrenalina da telecronaca, non ho potuto prendere sonno per una buona mezz'ora? Non potevo credere alle mie orecchie. E questo sarebbe un coach di basket? (Michelini, mi pare). Come fuori dagli schemi? Amico mio, negli schemi la Slovenia ha preso nel didietro un parziale di 15 a 0 e se non ci fosse stato Jaka con due tiri da tre in rapida successione fuori dagli schemi, se non ci fosse stato finalmente un giocatore con le palle giuste nei momenti chiave, la partita con tutti i tuoi schemi sarebbe finita a donne di malaffare! (visto che la parola di sopra non la uso più, perchè sono educato?).

Per impegni personali (torneo di bridge) ieri non ho visto Lituania-Spagna. Occasione perfetta dunque per commentare la partita nello stile che percorre il più fulgido solco del giornalismo sportivo italiano

 

Cosa succede alla Spagna? Quale oscuro malanno ha colpito l'Invincible Armada di coach Scariolo? Si possono spiegare i tonfi iniziali di una delle più chiare favorite per la riconquista del titolo mondiale da far paio con quello europeo solo con l'assenza dell'immenso Pau Gasol? è opinione diffusa che un solo giocatore non possa fare le fortune di una squadra, per cui probabilmente le spiegazioni possono essere molteplici, alcune legate a fattori oggettivi, altre a fattori soggettivi. Fra i fattori oggettivi si possono annoverare sicuramente gli episodi che si verificano in ogni incontro e che potrebbero spiegare le ragioni del crollo nel terzo quarto, quando sulle ali del milanese Mačiulis i baltici hanno rimontato anche 18 punti di scarto, mentre fra i fattori soggettivi entra senza ombra di dubbio il calo della fiducia in se stessi che non può non essere avvenuto dopo la choccante sconfitta iniziale contro i ringalluzziti galletti francesi. Ora la strada per gli iberici si fa tutta in salita, in quanto non possono ambire ad una posizione superiore alla terza alla fine del girone, per cui corrono il serio rischio di schiantarsi contro la corazzata a stelle e strisce già nei quarti di finale. Certo è che comunque il tasso tecnico della squadra resta del massimo livello, per cui siamo certi che il coach Scariolo riuscirà a trovare il bandolo della matassa ed a serrare le fila della sua truppa che certamente non può aver di punto in bianco dimenticato di come si gioca a basket.

Vi piace? Potrei andare avanti per ore nel non dire assolutamente niente. è stato così, tanto per divertirmi, perchè non pensiate che non sia capace di scrivere secondo i dettami consueti che vigono nel nostro mondo. (Per proseguire clicca sotto su "leggi tutto")

Giorno di riposo per il girone sloveno, per cui ne approfitto per trattare la più stretta attualità. Ho testimoni che, prima dell'inizio del campionato, avevo detto in redazione che il problema della squadra USA era quello che, una volta iniziata la fase ad eliminazione diretta (e per vincere alla fine bisogna vincere quattro partite secche di fila), una partita prima o poi era destinata a cannarla e, se fosse capitato contro qualche squadra un tantino più forte, gli USA correvano il serio rischio di venire eliminati in modo del tutto inopinato. Insomma un Portorico-USA tipo Atene 2004 poteva sempre succedere. È successo ieri sera che gli USA quasi perdessero col Brasile ed ovviamente, come primo commento ho sentito che a questo punto il Brasile diventa un contendente per il podio. Metto la testa sul ceppo e dico subito che per me il Brasile rimane un contendente per il podio uguale a quello che era ieri a quest'ora, cioè non ha speranze reali, essendo una squadra di pari valore a quella slovena e solo forse di poco superiore alla Croazia. Quando il fenomeno è Marcelino Huertas, ed a Bologna hanno avuto modo di deliziarsi ampiamente delle sue prodezze, scusatemi, ma proprio non riesco a prenderli sul serio. Certo, il buon Marcelino (o Marcelinho?) è capace anche di vincere da solo una partita, ma è altrettanto, se non di più, capace di perderla sempre giocando da solo e non di squadra. Se poi le altre stelle sono giocatori tipo Giovannoni, scusate, ma proprio, parlando dalla sponda slovena, non posso aver paura di loro. Chiaro, c'è Barbosa, classico giocatore da NBA della serie terminale dell'attacco, ma non certamente uomo squadra, ci sono Splitter e Varejao (che giocano comunque più o meno nello stesso ruolo, per cui tendono ad escludersi), i quali però dipendono dai palloni che ricevono, cioè con Huertas ben pochi. Insomma per me la Slovenia nello scontro di domani rimane favorita, anche se molto, ma molto marginalmente, per cui la partita finirà punto a punto. Se poi la Slovenia perderà di brutto, con le parole che rimangono indelebili sul blog, avrete tutto il diritto di prendermi in giro per il resto dei miei giorni. (Per proseguire clicca sotto su "leggi tutto")

Il mondo e' veramente alla rovescia. Non so spiegarmi altrimenti un qualcosa che non pensavo mai, ma veramente mai, potesse succedere. Da quando mi ricordo sabato scorso e' stata la primissima volta che in un incontro di basket ho fatto il tifo per la Francia. Per me la Francia e' stata sempre la quintessenza di quello che il basket europeo non dovrebbe essere: uno scimmiottamento caricaturale e patetico del basket americano in un contesto totalmente diverso con coach e giocatori che negli anni facevano nella mia lista personale a chi fosse di volta in volta il piu' imbecille ed incapace alieno del basket che mai mi fosse capitato di vedere. Per esempio nella mia lista di giocatori deliranti rimane saldamente ancorato al primo posto quale piu' imbecille giocatore di basket mai visto una guardia del Limoges, tale Freddy (notare il diminutivo americaneggiante) Hufnagel, uno degli antitalenti per il basket piu' divertenti che mai siano esistiti. Ogni sua apparizione mi faceva sempre ridere a crepapelle perche' aveva il piglio di chi era convinto di essere forte, ed infatti in riscaldamento era forte, tirava, saltava, era acrobatico, bello da vedere insomma, salvo poi in partita inanellare castronate a raffica tanto che non mi ricordo che ne abbia mai fatto una giusta se non per sbaglio. Ed anche allora era esilarante: perche' in questi casi faceva la faccia di chi si scusa per non aver fatto quel che avrebbe voluto (che si poteva presumere fosse l'ennesima cagata da manicomio). Un mito assoluto che ricordo ancora vividamente con rimpianto. (Per proseguire clicca sotto su "leggi tutto")

Nel 2004 la nazionale italiana di basket conquisto' l'argento olimpico, nel 2006 gioco' un' ottima prima parte ai Mondiali, agli Europei del 2007 fini' fuori dai primi 8 posti, per cui dovette giocare le qualificazioni per gli Europei successivi, persi contro la Francia nel gruppone degli sfigati dell'ultima chiamata, stesso gruppone a cui, salvo miracoli, sara' relegata anche per i prossimi Europei in quanto terza in un girone dove davanti ci sono due straordinarie potenze demografiche e sportive quali Montenegro ed Israele.

Ora con dati oggettivi del genere negare che il basket italiano si trovi nella melma fino al collo sarebbe quanto meno arduo. Perche' e' potuto accadere? Cosa diavolo sta succedendo al basket italiano?

Non ci sono piu' i campioni di una volta? Per sfizio ho tirato fuori il tabellino di Italia-Lituania, semifinale delle Olimpiadi di Atene. Italia: Radulović 2, Basile 31, Galanda 16, Soragna 12, Marconato 6, Pozzecco 17, Righetti, Rombaldoni n.e., Bulleri 12, Mian n.e., Chiacig 4, Garri. Campionissimi? Ed allora Marzorati e Meneghin e prima ancora Vianello, Masini, Vittori, Recalcati, e prima ancora Lombardi e Riminucci cos'erano?

L'Italia non ha talenti fisici? Ridicolo: basta vederli in riscaldamento, dove sembrano tutti draghi volanti, ed i vari Mancinelli, Belinelli, Bargnani, Gigli lo sono sicuramente, per rendersi conto che forse, anzi sicuramente, mai prima nella storia l'Italia ha avuto tali e tanti talenti fisici tutti insieme.

E allora cosa succede? Sono su un sito privato, scrivo quello che mi pare e piace, visti i commenti sui pezzi precedenti me le dico e me le faccio da solo, come diciamo a Trieste, per cui voglio essere sincero e dirla come la penso veramente. (per proseguire clicca sotto su "leggi tutto")

Eppur si muove. Nel senso che il deserto (si puo' dire sito dei Tartari?) non e' piu' tanto tale, in quanto qualcuno si sta facendo vivo. Piu' passa il tempo, piu' mi viene voglia di usare questo sito con annesso simil-blog non piu' ai primordiali biechi fini promozionali per la prossima pubblicazione, ma anche per tastare il polso dell' opinione pubblica cestistica in Italia e per fare un po' la conta di chi si immagina che questo povero basket Made in Italy possa essere di nuovo qualcosa di vitale, sentito, partecipato, vissuto ed insomma goduto.

A questo punto per definire la "setta" che vorremmo essere si dovrebbero definire alcuni punti programmatici. Provo a stenderne alcuni e vediamo se siete d' accordo.

1) Molto facile e discende dall' intestazione che Tommaso ha voluto dare al sito. Non c'e' niente da fare: il basket e' uno sport che per farlo bene richiede intelligenza, per cui vogliamo gente intelligente che sappia relazionarsi in una squadra, che sappia apprendere le cognizioni giuste per esprimerle al momento giusto, che sappia cogliere i momenti durante una partita nei quali bisogna fare una cosa invece di un' altra, calare o aumentare il ritmo, giocare piu' dentro o fuori, forzare le penetrazioni su un avversario o palesemente incapace o semplicemente gravato di falli eccetera. La massima dote dell'intelligenza e del genio e' quella di rendere facili le cose piu' difficili, in quanto presuppone una straordinaria capacita' di elaborazione e sintesi. Per cui e' mia ferma convinzione che il basket piu' bello sia quello piu' semplice. Un giocatore che a difesa schierata segna da sotto in sottomano dopo aver mandato fuori tempo tutti gli avversari vale per me miliardi di volte di piu' di uno che schiaccia in faccia ad un avversario che e' saltato insieme a lui, ma che semplicemente non arriva tanto in alto. Il record del mondo di salto in alto e' fermo da tempo immemorabile a 2 e 45. Sarebbe ora che qualcuno di questi schiacciatori smettesse di romperci gli zebedei ed andasse a migliorarlo.

Sergio Tavčar presenterà in anteprima il suo libro "La Jugoslavia, il basket e un telecronista. La storia della pallacanestro jugoslava raccontata dalla voce di Telecapodistria" il giorno venerdì 3 settembre 2010 (unica giornata di pausa durante i campionati mondiali di basket) alle ore 19 a Staranzano (Gorizia) presso il palco principale della tradizionale "Sagra delle raze" - Zona parrocchiale. L'evento avrà luogo anche in caso di pioggia nell'adiacente sala pubblica. A margine della presentazione sarà possibile anche incontrare l'autore ed eventualmente acquistare il libro. Per qualsiasi richiesta o per prenotare una copia del libro utilizzate la sezione contatti di questo sito

La copertina del libro

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