Nel 2004 la nazionale italiana di basket conquisto' l'argento olimpico, nel 2006 gioco' un' ottima prima parte ai Mondiali, agli Europei del 2007 fini' fuori dai primi 8 posti, per cui dovette giocare le qualificazioni per gli Europei successivi, persi contro la Francia nel gruppone degli sfigati dell'ultima chiamata, stesso gruppone a cui, salvo miracoli, sara' relegata anche per i prossimi Europei in quanto terza in un girone dove davanti ci sono due straordinarie potenze demografiche e sportive quali Montenegro ed Israele.

Ora con dati oggettivi del genere negare che il basket italiano si trovi nella melma fino al collo sarebbe quanto meno arduo. Perche' e' potuto accadere? Cosa diavolo sta succedendo al basket italiano?

Non ci sono piu' i campioni di una volta? Per sfizio ho tirato fuori il tabellino di Italia-Lituania, semifinale delle Olimpiadi di Atene. Italia: Radulović 2, Basile 31, Galanda 16, Soragna 12, Marconato 6, Pozzecco 17, Righetti, Rombaldoni n.e., Bulleri 12, Mian n.e., Chiacig 4, Garri. Campionissimi? Ed allora Marzorati e Meneghin e prima ancora Vianello, Masini, Vittori, Recalcati, e prima ancora Lombardi e Riminucci cos'erano?

L'Italia non ha talenti fisici? Ridicolo: basta vederli in riscaldamento, dove sembrano tutti draghi volanti, ed i vari Mancinelli, Belinelli, Bargnani, Gigli lo sono sicuramente, per rendersi conto che forse, anzi sicuramente, mai prima nella storia l'Italia ha avuto tali e tanti talenti fisici tutti insieme.

E allora cosa succede? Sono su un sito privato, scrivo quello che mi pare e piace, visti i commenti sui pezzi precedenti me le dico e me le faccio da solo, come diciamo a Trieste, per cui voglio essere sincero e dirla come la penso veramente. (per proseguire clicca sotto su "leggi tutto")

Eppur si muove. Nel senso che il deserto (si puo' dire sito dei Tartari?) non e' piu' tanto tale, in quanto qualcuno si sta facendo vivo. Piu' passa il tempo, piu' mi viene voglia di usare questo sito con annesso simil-blog non piu' ai primordiali biechi fini promozionali per la prossima pubblicazione, ma anche per tastare il polso dell' opinione pubblica cestistica in Italia e per fare un po' la conta di chi si immagina che questo povero basket Made in Italy possa essere di nuovo qualcosa di vitale, sentito, partecipato, vissuto ed insomma goduto.

A questo punto per definire la "setta" che vorremmo essere si dovrebbero definire alcuni punti programmatici. Provo a stenderne alcuni e vediamo se siete d' accordo.

1) Molto facile e discende dall' intestazione che Tommaso ha voluto dare al sito. Non c'e' niente da fare: il basket e' uno sport che per farlo bene richiede intelligenza, per cui vogliamo gente intelligente che sappia relazionarsi in una squadra, che sappia apprendere le cognizioni giuste per esprimerle al momento giusto, che sappia cogliere i momenti durante una partita nei quali bisogna fare una cosa invece di un' altra, calare o aumentare il ritmo, giocare piu' dentro o fuori, forzare le penetrazioni su un avversario o palesemente incapace o semplicemente gravato di falli eccetera. La massima dote dell'intelligenza e del genio e' quella di rendere facili le cose piu' difficili, in quanto presuppone una straordinaria capacita' di elaborazione e sintesi. Per cui e' mia ferma convinzione che il basket piu' bello sia quello piu' semplice. Un giocatore che a difesa schierata segna da sotto in sottomano dopo aver mandato fuori tempo tutti gli avversari vale per me miliardi di volte di piu' di uno che schiaccia in faccia ad un avversario che e' saltato insieme a lui, ma che semplicemente non arriva tanto in alto. Il record del mondo di salto in alto e' fermo da tempo immemorabile a 2 e 45. Sarebbe ora che qualcuno di questi schiacciatori smettesse di romperci gli zebedei ed andasse a migliorarlo.

Sergio Tavčar presenterà in anteprima il suo libro "La Jugoslavia, il basket e un telecronista. La storia della pallacanestro jugoslava raccontata dalla voce di Telecapodistria" il giorno venerdì 3 settembre 2010 (unica giornata di pausa durante i campionati mondiali di basket) alle ore 19 a Staranzano (Gorizia) presso il palco principale della tradizionale "Sagra delle raze" - Zona parrocchiale. L'evento avrà luogo anche in caso di pioggia nell'adiacente sala pubblica. A margine della presentazione sarà possibile anche incontrare l'autore ed eventualmente acquistare il libro. Per qualsiasi richiesta o per prenotare una copia del libro utilizzate la sezione contatti di questo sito

La copertina del libro

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