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Intermezzo. Vorrei pregarvi una cosa, ma lo faccio di cuore e con speranza che possiate esaudire la mia richiesta. Per favore, ve lo chiedo in ginocchio: su questo blog non parlate più, se solo vi è possibile, dell’NBA. O perlomeno non fatelo durante i periodi nei quali c’è, impellente, dell’altro basket. Se però non ne parlate proprio mi fate un favore. Non credo di pretendere la luna. Per disquisire sull’NBA ci sono esattamente tutti gli altri siti che parlano di basket, ci sono forum a iosa nei quali ognuno può dire la sua infervorandosi a sostenere questa o quella tesi, per cui per favore, se volete parlare dell’NBA, dirottatevi altrove. La mia speranza è infatti che questo blog possa essere un giorno totalmente NBA free. Un sito sui milioni che ci sono, mi permetterete di avere il diritto di chiederlo?

 

A me personalmente l’NBA interessa come fenomeno mediatico, o anche, perché no, atletico, ma certamente di essa non potrebbe fregarmi di meno dal punto di vista tecnico, visto che tutto quello che mi propone fa a pugni con ciò che io reputo debba essere il basket. E anche quando ci sono realtà che provano a andare controcorrente e a tentare di giocare un basket umano, e per esempio San Antonio ci riesce perfettamente, è esattamente più l’eccezione che la regola, dunque non vedo perché dovrei andare a cercare eccezioni in un panorama per me desolante, se posso vedere basket normale in tutte le altre competizioni mondiali. Ripeto un concetto che ho già esposto miliardi di volte, ma che evidentemente la gente non riesce proprio a capire. Io voglio vedere nel basket la creatività, la fantasia e le capacità soprattutto mentali per quanto riguarda i singoli giocatori, e voglio vedere gioco di squadra, difesa e attacco logici e bilanciati, voglio vedere squadre che giocano da tali con una filosofia di gioco ben definita e nelle quali i singoli sono totalmente votati al bene comune. Per vedere tutto ciò il livello assoluto delle varie squadre non mi interessa affatto, dunque dire, ma le squadre dell’NBA battono sempre quelle che a te piacciono, dunque sono più forti e dunque anche giocano meglio non lo accetto. Questo è un sillogismo che odio. A me sembra ovvio che un peso massimo prenderà a botte un peso mosca anche se è un principiante e l’avversario il campione del mondo, ma se dovrò scegliere fra il vedere un match fra due pugili bravi e di grande tecnica che sono entrambi pesi mosca oppure vedere uno scazzottaggio fra due scimmioni analfabeti sceglierò ovviamente sempre e comunque il primo match. E’ un po’ quello che succede nel basket: a me interessa vedere basket, se è poi Serie D, Nazionale, allievi o ragazze, non c’entra niente con i piaceri emotivi e intellettuali che una bella partita mi può dare. Ragion per cui quando vi lasciate andare a lunghe e combattute diatribe su squadre o su giocatori che non so neanche chi siano, sappiate che salto a pie’ pari i commenti perché, primo non so di cosa parlino, e, secondo, non me ne frega niente. 

E poi c’è un’altra cosa che mi disturba: mi sto sempre più convincendo, leggendo le accese discussioni degli NBA maniaci, che l’NBA stessa viene vissuta come una fede che non si discute e dunque ogni tipo di discussione razionale viene a cadere in partenza. Per educazione e ambiente nel quale sono cresciuto sono un laico totale, per cui mi viene sempre l’itterizia quando uno viene a dirmi che una cosa è così perché è così oppure perché a dirlo è stata qualche entità extra-terrena che è l’unica depositaria della Verità, avendo essa creato il mondo. Le fedi per principio non si discutono e, visto che io su tutte le cose mi piace discutere, sono per abito mentale totalmente agli antipodi rispetto all’idea che ci sia qualcuno che pensa per me e che comunque ha sempre ragione. “Però io porto i numeri a sostegno della mia tesi!” Esattamente. E un altro nello stesso momento porta tutti altri numeri che provano la tesi opposta, per cui ambedue rimangono convinti di essere nel vero e continua a distanza una stucchevole lite fra sordi.

Per finire rivolgo un appello a tutti quelli che mi conoscete per essere presenti alle sconvenscion (a proposito, tenetevi liberi per quella di settembre a Europei finiti) o perché apprezzate quello che scrivo e mi leggete volentieri e che siete la colonna portante di questo blog, per favore, quando qualcuno viene a parlare dell’NBA, di quanto è forte perché distrugge gli altri e perché è tanto forte, e che ogni giorno nell’NBA si gioca meglio e che quelli di una volta rispetto ai fenomeni di oggigiorno non valevano una pippa, semplicemente non rispondete. Fate sciopero, per favore. Come d’ora in poi farò io, almeno fino a che non riuscirò a ripulire un po’ questo blog dalla fastidiosa NBA-ite.